“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

giovedì 27 settembre 2012

ANCHE SUL QUOTIDIANO VICENZAPIU' IL RINGRAZIAMENTO DEL PDSUD AL SINDACO DI VICENZA ACHILLE VARIATI


 

 

 

Una via di Vicenza intitolata a Pontelandolfo, il Partito del Sud ringrazia Variati

Di Redazione VicenzaPiù | oggi alle 20:04 |
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Filippo Romeo, Coordinatore provinciale di Vicenza Partito del Sud - Il Coordinamento Provinciale di Vicenza del Partito del Sud esprime grande soddisfazione per l'iniziativa intrapresa dal Sindaco di Vicenza Dr. Achille Variati, che, dopo aver portato direttamente a Pontelandolfo nell'agosto scorso le scuse della città vicentina per l'infamante eccidio del 1861, ha ritenuto, dando seguito alle parole, di intitolare prossimamente una importante via della nostra città a Pontelandolfo, per ricordare la tragedia vissuta all'epoca dalla città campana per mano di un vicentino.
Il Partito del Sud quindi ringrazia pubblicamente il Sindaco e l'intera giunta per la pregevole e significativa iniziativa. Secondo il Partito del Sud, questa iniziativa va nella giusta direzione di quella riconciliazione nazionale e di riscoperta storica degli episodi tragici del risorgimento che hanno provocato tante sofferenze e divisioni al popolo meridionale. Solo con quest'opera meritoria si potrà finalmente fare dell'Italia una nazione matura, libera e unita, denunciando cioè quelle atrocità e superando quegli steccati che, nati all'epoca, ancora perdurano anche grazie all'opera ventennale di perniciose formazioni politiche razziste.
Il Coord. Provinciale di Vicenza inoltre esprime la propria condivisione assoluta con l'opera intrapresa da più di un anno a questa parte dal Cdn del Partito, che con la "svolta di Bari" ha saputo farsi portavoce , insieme ad altre formazioni e associazioni meridionaliste, e grazie al sostegno dell'Assessore Marco Esposito, della giunta De Magistris di Napoli, di un progetto politico credibile a livello nazionale in previsione delle prossime elezioni politiche per la rinascita del meridione e dell'intera penisola. L'importante annuncio fatto dallo scrittore Pino Aprile della prossima nascita di un quotidiano indipendente del Sud a distribuzione nazionale risulta poi fondamentale nell'ambito del progetto.
Ricordiamo infine che Domenica 30 Settembre in una cena di lavoro presso il Bar-ristorante "Panarea" avremo il piacere di ospitare il Co-Presidente nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, che sarà fra di noi proprio per illustrare il progetto politico nazionale nato a Bari ai nostri sostenitori, simpatizzanti e a tutti i cittadini liberi, meridionali e non. Infine durante la serata sarà illustrato il programma e la squadra che parteciperà alle prossime elezioni amministrative del comune di Vicenza.

Fonte Vicenzapiù
COMUNICATO STAMPA

IL PARTITO DEL SUD RINGRAZIA PUBBLICAMENTE IL SINDACO DI VICENZA ACHILLE VARIATI.

Il Coordinamento Provinciale di Vicenza del Partito del Sud esprime grande soddisfazione per l'iniziativa intrapresa dal Sindaco di Vicenza Dr. Achille Variati, che, dopo aver portato direttamente a Pontelandolfo nell'agosto scorso le scuse della città vicentina per l'infamante eccidio del 1861, ha ritenuto, dando seguito alle parole, di intitolare prossimamente una importante via della nostra città a Pontelandolfo, per ricordare la tragedia vissuta all'epoca dalla città campana per mano di un vicentino.

Il Partito del Sud quindi ringrazia pubblicamente il Sindaco e l'intera giunta per la pregevole e significativa iniziativa.

Secondo il Partito del Sud, questa iniziativa va nella giusta direzione di quella riconciliazione nazionale e di riscoperta storica degli episodi tragici del risorgimento che hanno provocato tante sofferenze e divisioni al popolo meridionale.
Solo con quest'opera meritoria si potrà finalmente fare dell'Italia una nazione matura, libera e unita, denunciando cioè quelle
atrocità e superando quegli steccati che, nati all'epoca, ancora perdurano anche grazie all'opera ventennale di perniciose formazioni politiche razziste. 
 
Il Coord. Provinciale di Vicenza inoltre esprime la propria condivisione assoluta con l'opera intrapresa da più di un anno a questa parte dal CDN del Partito, che con la "svolta di Bari"  ha saputo farsi portavoce , insieme ad altre formazioni e associazioni meridionaliste, e grazie al sostegno dell'Assessore Marco Esposito, della giunta De Magistris di Napoli, di un progetto politico credibile a livello nazionale in previsione delle prossime elezioni politiche per la rinascita del meridione e dell'intera penisola. L'importante annuncio fatto dallo scrittore Pino Aprile della prossima nascita di un quotidiano indipendente del Sud a distribuzione nazionale risulta poi fondamentale nell'ambito del progetto.

Ricordiamo infine che  Domenica  30 Settembre in una cena di lavoro presso il Bar-ristorante "Panarea" avremo il piacere di ospitare il Co-Presidente nazionale del Partito del Sud Natale Cuccurese, che sarà fra di noi proprio per illustrare il progetto politico nazionale nato a Bari ai nostri sostenitori, simpatizzanti e a tutti i cittadini liberi, meridionali e non. Infine durante la serata sarà illustrato il programma e la squadra che parteciperà alle prossime elezioni amministrative del comune di Vicenza.

Il Coordinatore provinciale di Vicenza
Filippo Romeo

lunedì 24 settembre 2012


Firmata la pace Una via intitolata a Pontelandolfo
Una via nell’area delnuovotribunale saràintitolata al Comunebeneventano di Pontelandolfo

Si chiude una delle piùtragiche pagine dell’Unità conl’eccidio di 440 persone:guidavaibersaglieri

il vicentino Pier Eleonoro Negri,che passò per eroe,


"Ho chiesto che venga scelto unlargo vicino al nuovo tribunale a Borgo Berga ACHILLE VARIATI SINDACO DI VICENZA"
di Gian Marco Mancassola

Vicenza firma la pace. Centocinquant’anni dopo, il nome di Pontelandolfo verrà issato sulla targa di una strada aBorgo Berga, davanti al nuovo tribunale.
Un risarcimento postumo per l’oblio e le omissioni che inflitte dal Risorgimento ai giorni nostri al Comune beneventano, duemila anime tra le gobbe dell’Apennino campano.
Il sindaco Achille Variati l’aveva promesso un anno fa, quando prese parte alla cerimonia di riconciliazione celebrata da Giuliano Amato, all’epoca presidente delComitato
dei garanti per i 150 anni dell’Unità. Portando a Pontelandolfo un messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, Amato e Variati chiesero per la prima volta scusa a nome
dell’Italia e di Vicenza, grande e piccola patria del colonnello Pier Eleonoro Negri, protagonista di una delle pagine più tragiche del Risorgimento, alla guida dei bersaglieri
autori di una brutale rappresaglia tra la popolazione.
L’ECCIDIO. Il sangue versato quel 14 agosto 1861 è narrato in una canzone degli Stormy Six, rock band italiana che nel 1972 diedero alle stampe “L’Unità”, concept album che
rilegge il processo di unificazione.
«Arrivano all'alba i bersaglieri-cantano in “Pontelandolfo” - e le case sono tutte incendiate, le dispense saccheggiate, le donne violentate, le porte della chiesa strappate,
bruciate». Quel giorno, per vendicare l’uccisione di un ufficiale, 40 soldati e 4 carabinieri ordita da un manipolo di briganti, il generale del neonato regno d’Italia Enrico Cialdini
ordinò una rappresaglia affidata al colonnello Pier Eleonoro Negri, rampollo di una famiglia patrizia vicentina. Negri si pose allaguida di cinquecento bersaglieri, che misero a ferro
e fuoco il paese. Fu un massacro.
Le vittime furono 440, dimenticate dalle pagine della storia di una nazione in fasce.
«Pontelandolfo la campana suona per te - il ritornello degliStormySix- per tutta la tua gente, per i vivi e gliammazzati, per le donne ed i soldati, per l'Italia e per il re».

LE SCUSE.A lungo amministratori e comitati beneventani si sono battuti per ottenere una corretta collocazione nella storiografia, dopo aver vestito gli scomodi panni del “paese dei
briganti”. A Vicenza sono stati spesso rimproverati i simboli dedicati al colonnello Negri, medaglia d’oro al valor militare, a cui è dedicata una via nel quartiere dei Ferrovieri, una
scuola elementare a Campedello e una lapide alle spalle della Procura.In città ha sostenuto con passione le tesi campane Luciano Disconzi, insegnante vicentino sposato con una beneventana.
Il 14 agosto 2011, nel pieno delle celebrazioni collegate al centocinquantenario, lo Stato e Vicenza porsero per la prima volta le scuse a Pontelandolfo, in una commovente cerimonia
della riconciliazione. Da quel palcoil sindaco Variatiannunciò l’intenzione di intitolare una via a quel piccolo centro arroccato intorno a un’antica torre a una manciata di chilometri
da Benevento.

LA DECISIONE.
Dello storico battesimo si è discusso ieri mattina in giunta. Alla pratica sta lavorando la commissione toponomastica presieduta dal vice sindaco Alessandra Moretti.
Una prima ipotesi, che prospettava l’intitolazione nella zona diPolegge, è stata scartata da Variati, che preferisce che l’omaggio vada in scena in una zona come Borgo Berga,dove sta
nascendo un imponente quartiere intorno al nuovo palazzo di giustizia.«Abbiamo individuato uno slargo all’ex Cotorossi-conferma Variati- ora la proposta sarà esaminata dalla commissione.
È un gesto dall’alto valore simbolico, che chiude una volta per tutte questa vicenda. Lo avevo promesso un anno fa e credo che anche a Pontelandolfo nascerà una via intitolata a Vicenza
». Più che di risarcimento, Variati preferisce parlare di mano tesa a una comunità vittima: «È una città martire del Risorgimento. Per molti anni ha subito un’enorme ingiustizia,
spesso associata ai briganti. Un anno fa ci furono le scuse ufficiali, oggi si completa quel percorso di riconciliazione».•

Fonte www.pontelandolfonews.com
 

mercoledì 12 settembre 2012

Messaggio di Pino Aprile sull'incontro di Bari


In bocca al lupo Pino e grazie da parte di tutto il Partito del Sud per il tuo impegno e per questo messaggio che chiarisce definitivamente che con il giornale sarai il portavoce delle istanze del Sud e quindi anche dell'aggregazione Meridionalista che si è messa in movimento l'8 settembre a Bari. 




Di Pino Aprile

Sono appena tornato dalla prima riunione operativa per la nascita del nostro giornale. “Nostro”, vuol dire che non sarà di nessuno, nemmeno mio, ma di chiunque parteciperà all'avventura del suo varo, in qualsiasi modo. L'incontro di Bari è stato decisivo: ci pensavo da tempo, ma ogni volta che mi avvicinavo al pulsante di avvio, trovavo una ragione per tornare a pensarci bene. Per farlo meglio, si capisce! Sono nel giornalismo da più di 42 anni e so cosa vuol dire imbarcarsi per un viaggio del genere.

L'appello lanciato dai gruppi meridionalisti mi ha creato dei problemi. Ho più volte detto ai promotori che, se fossi stato al loro posto, molto probabilmente avrei agito come loro; il guaio, per me, è che ero al mio posto... Capivo che accettare la proposta di far direttamente politica (più partito che politica...) sarebbe stato un segnale; ma mi frenava l'idea che fosse anche un limite: se divieni rappresentante di molti, non potrai esserlo di tutti. Qualcuno rimane escluso. E io sono convinto che le buone idee, le buone ragioni possano essere ovunque (anche un orologio rotto dice la verità due volte al giorno). C'è pure un altro limite: le persone vanno e vengono, gli strumenti (partiti, associazioni, giornali, leggi) restano. Ma la quantità di adesioni, gli appelli personali, alcuni molto forti, toccanti, ogni tanto mi facevano dubitare delle mie scelte; poi, però, mi sembrava che fra “diventare una voce” e “dare la voce” al poliedrico mondo del meridionalismo rinascente, la seconda opzione meritasse di prevalere.

Così, ho preferito aspettare l'ultimo momento, ascoltare tutti fino all'ultimo, prima di decidere da solo, come sempre. E le cose che ho udito mi hanno confermato, quasi con prepotenza, che in sala c'erano già molti potenziali leader che hanno non il diritto, ma il dovere di emergere in conflitto fra loro (che vuol dire confronto palese, forte, dichiarato).
Quello che mancava era lo strumento per far sapere al Sud e agli altri, cosa sta succedendo e perché sta succedendo (e, in qualche caso, perché non deve succedere più) Io sono convinto che le idee preconcette, penalizzanti, ai danni del Sud, siano figlie di informazioni sbagliate: dai quelle giuste agli onesti e le loro idee cambieranno. Non mi interessa, come ho più volte detto, “sconfiggere un nemico”, ma convincerlo delle mie buone ragioni, averlo al mio fianco, a sostenerle insieme a me.

Se andate a riascoltare gl'interventi di quel giorno a Bari, non avrete dubbi: comunque la pensassero i vari oratori, tutti esprimevano l'impotenza di chi non riesce a farsi sentire oltre la platea (pur crescente) dei diretti interessati. E quando credi di avercela fatta, magari (e senza magari) ti censurano. Così, quella che era una idea da tempo coltivata, mutata in quasi decisione (a cui mancava sempre l'ultimo passo) è diventata un impegno. Non erano questi i miei tempi, ma non mi è stato lasciato altro tempo. L'incontro di Bari, la presenza e le parole di tanti, mi ha spinto oltre quell'ultimo passo: voi eravate lì per portare a casa un fatto, non un annuncio. Credo che ci sarei arrivato lo stesso; ma anche se il cosa era molto probabile, il quando è frutto di quell'incontro. E, a pensarci a posteriori e a volersi montare la testa: dopo l'8 settembre (quello vero) fu a Bari che, dalla prima riunione dei membri del Comitato di liberazione nazionale, nacque l'Italia repubblicana. 

Non faccio le cose per compiacere qualcuno, ma perché sono convinto (a volte sbagliando) che sia giusto farle e fare quelle. In questo, mi ritrovo dei compagni di strada, consenzienti o critici: ognuno è padrone del suo giudizio sui fatti, finché resta ai fatti. Se paiono troppo semplici, lineari, non è colpa mia. E comunque, non sono affatto semplici per me. Perché ora molti potranno discutere di questa faccenda, del giornale. Ma io devo farlo! E solo uno sciocco può prendere alla leggera un compito del genere: in fondo, è un modo per ripagare quanti mi hanno dato e mi danno stima, attenzione. Ringrazio tutti e vi terrò informati. La giornata di Bari è stata un punto di non ritorno.
Ditemi in bocca al lupo.



Da : Pino Aprile Fb

lunedì 10 settembre 2012

O FACCIAMO IL SUD O SI MUORE:


Messaggio di Antonio Ciano sull'incontro di Bari.

Pino ha detto chiaro che un partito politico, senza un giornale, è zero. 
Pino è uno dei migliori giornalisti d'Italia e sta creando una redazione d'eccellenza per dare al Sud e un quotidiano che sostenga fortemente la nuova aggregazione politica.
Il quotidiano del Sud sarà i "portavoce " delle istanze territoriali dei meridionali. 
Ascoltate bene il discorso di Pino, molto intelligente e sottile. 

Se Pino fosse diventato segretario di questa nuova aggregazione politica lo avrebbero massacrato politicamente. Qualcuno ha pensato male. La politica si fa con intelligenza. Il sud c'è, stava a Bari. 


Chi non c'era vuole altro, che non ci appartiene. Non ho visto Miccichè, non ho visto la Poli Bortone, non ho visto Scotti e Iannaccone, non ho visto altri che si dicono meridionalisti. I tempi sono maturi. Non lo sono per frange marxiste e fasciste che occupano spazi non loro. 


Forse qualcuno ha inteso il Meridionalismo come Sudismo, cose peggio del leghismo. Non finiremo sotto le fauci del PD, nè del PDL, nè dell'Udc, nè tantomeno nelle fauci marxiste e fasciste. Il nostro nemico è il Risorgimento piemontese. Il risorgimento piemontese è appoggiato da tutte le forze politiche che stanno nel parlamento di Roma, che in un modo o nell'altro hanno appoggiato le tesi della Lecca Nord, vero cancro della politica italiana. 





Se qualcuno è malato di fasicistite e vede comunisti dappertutto son fatti suoi. Emiliano è un signor sindaco, Meridionalista vero, e sa che il potere economico sta tutto a Nord. Potere economico creato da Cavour, Giolitti e Mussolini, e poi dalla DC, dal PSI e dal Pci. 


I tempi sono maturi cari compatrioti. Bisogna avere coraggio e non nascondersi dietro le ipocrisie


I nostri figli sono stanchi di emigrare. Io ormai sono in pensione e mi son dato all'agricoltura. Coltivo 15 mila mq di terreno in quel di Gaeta. Contadino e Brigante. Sto scrivendo un altro libro, lo faccio durante le pause e di sera. Vado a letto stanco morto di fatica.


Mentre noi stiamo a giocare con FB, i partiti del nord si organizzano e sguazzano tra di noi. Noi abbiamo la più alta percentuale di morti per cancro e leucemie d'Italia, nel golfo di Gaeta. La centrale nucleare del Garigliano ci sta massacrando. Questa percentuale sta pervadendo l'antica terra di Lavoro. A Taranto ci stanno eguagliando, e così a Gela. Tutto questo mentre il Nord padano ci rende sempre più schavi, più colonizzati. 





Se qualcuno dice che i tempi sono acerbi, si sbaglia. Qui, o facciamo il Sud o si muore. 




Pino Aprile: Servirò il sud a modo mio, con un giornale del sud




Molti partecipanti all’incontro ieri (8 settembre) con Pino Aprile a Bari presso la sala del Consiglio Comunale della città si sono chiesti, ma come è andato l’incontro con Pino bene o male ?
Da cosa nasce questa domanda ? Nasce dal fatto che la stragrande maggioranza degli intervenuti, compresi, secondo me, buona parte degli organizzatori, erano convinti che Aprile accettasse un ruolo di guida dei movimenti meridionali da leader di partito, da nome noto da poter spendere per la causa meridionale.
Io c’ero a quell’incontro, ho partecipato anch’io con questa speranza, ho firmato l’appello, e alla fine anch’io, a caldo, sono uscito fuori dall’incontro un po’ sconcertato  e deluso.
Poi ho viaggiato per tornare a casa, è passata la notte, ho cominciato a leggere i commenti di tutti su Facebook e ho capito che Pino Aprile aveva ragione, quando ha esordito a inizio del suo discorso e ad inizio incontro dicendo “Attenzione, prima che io parli, qui è già successo qualcosa di grande”. E cosa era successo ? Tantissima gente, ragazzi e ragazze, anziani, professionisti, operari, pensionati, donne, venuti da tutte le parti d’Italia con un solo sogno “dare le gambe a un sud da sempre bistrattato e dimenticato, riconoscersi come orgogliosamente meridionali, orgogliosamente come italiani del sud, come persone che hanno risposto a un sogno, a quello di un sud che diventa protagonista in Europa e nel Mediterraneo”.
Ecco il vero miracolo del 8 settembre 2012 a Bari, non gente che scappa via come l’8 settembre del 1943, ma gente che accorreva in luogo perché ha ritrovato un’identità.
Poi Pino Aprile ha detto: sono le “persone ordinarie che fanno le cose straordinarie” il che vuol dire: “Attenzione, siete voi il Sud, siete voi il movimento non io, lo siamo tutti”.
 Forse non avevamo colto, ma è così.  Abituati da un ventennio (che forse non è ancora finito) di partiti di proprietà privata di una persona o di una ristretta oligarchia, il SUD, la dignità del SUD di questa grandissima terra non può essere affidato alla responsabilità di una persona per quanto grande possa essere.

Pino Aprile da grande e umile uomo del sud qual è, allora ha fatto una cosa importante, una cosa che ciascuno di noi deve fare, anzi da ieri sera è chiamato a fare, e cioè mettere a disposizione della causa meridionale e del movimento che si va a formare le proprie capacità i propri talenti. Ciascuno per quello che può, ciascuno per quello che può e sa fare.
E Pino cosa sa fare molto bene ? Pino sa fare il giornalista, lo ha dimostrato con “Terroni” e “Giù al Sud”. Ma di cosa ha bisogno il nostro Sud ? Ha bisogno in primo luogo di essere raccontato all’Italia e non attraverso una visione distorta e piena di pregiudizi come avviene nell’informazione di oggi.
Piero Sansonetti, grande giornalista anche lui, in un suo editoriale del 24 maggio scorso, perCalabria Ora, aveva detto: “Per i giornali il SUD non esiste”. Aveva detto: Vedete, a me sembra sempre più chiaro il nocciolo della questione meridionale: è l’assenza di strumenti di informazione”.
Nulla di più vero allora Pino Aprile cosa ha annunciato ieri ?
Due cose:
1. “Il movimento meridionale c’è, non sono io siete tutti voi !”
  1. 2. “Io ho 63 anni, da questo momento in poi lavorerò per la causa meridionale e solo per quella, vi affiancherò facendo quello che so far: Fonderò un quotidiano a levatura nazionale che abbia cuore e braccia al SUD”.
Adesso non c’è altro da fare che rimboccarsi le maniche tutti e partire con quell’entusiasmo per lavorare al movimento e nei movimenti al servizio della nostra beneamata terra.
di Michele Dell’Edera

Fonte: Sud24.it

domenica 9 settembre 2012



Comunicato: il Sud in azione con Pino Aprile! Al via il movimento politico e le sottoscrizioni per il giornale



IL SUD IN AZIONE CON PINO APRILE, al via il movimento politico e le sottoscrizioni per il giornale


"Persone ordinarie possono fare cose straordinarie. Insieme. Io penso che il Sud abbia diritto ad avere una sua Voce:voglio realizzare il primo giornale nazionale che racconti il Mezzogiorno a tutto il Paese. Da SudUn giornale che avrà un azionariato popolare. Un giornale che accompagni l'emergere di una classe dirigente che non può non esserci già ma che ora non ha occasione di farsi riconoscere, far sapere che c'è. Un giornale che si proponga obiettivi concreti e che ci aiuti a realizzarli. Ne immagino già uno: un sistema ferroviario che non ignori il Sud. Voglio l'alta velocità. Voglio un treno che porti a Matera". Pino Aprile a Bari l'8 settembre ha alzato l'asticella degli obiettivi di un Sud che torni protagonista nella politica e nell'informazione. Lo ha fatto in una sala, l'aula del Consiglio comunale di Bari, gremita, attenta, appassionata, che ha accolto l'annuncio di Aprile con una ovazione. Una sala che ha saputo dare essa stessa un segnale di compostezza e concretezza a partire dal rispetto dei tempi: l'incontro, condotto da Marco Esposito, è iniziato alle 16.30, si è concluso alle 19.30 e nessuno dei trenta intervenuti ha sforato i tempi assegnati.

Dopo la lettura dell'appello "Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei" da parte di Emiddio De Franciscis è arrivato il saluto commosso del decano dei meridionalisti, Antonio Ciano, fondatore e presidente onorario del Partito del Sud, cui sono seguiti gli interventi dei movimenti promotori dell'iniziativa.

Tanti i giovani in sala e molto apprezzato è stato il contributo dei ragazzi di Insieme per la rinascita, rappresentati da Luca Pepe e Stefano Lo Passo, centrato sulla necessità di un meridionalismo che parli il linguaggio di oggi e che combatta le mafie e la politica del malaffare. Il sindaco di Bari Michele Emiliano, presente in sala per le intere tre ore, ha sottolineato proprio come per il Sud "l'antimafia militante" sia elemento fondante. E ha ricordato che gli eroi della lotta alla mafia sono tutti figli nostri. Ma Emiliano ha fatto di più, dando all'incontro nella sua città il valore di un battesimo: nasce a Bari un Mezzogiorno che fa politica in modo concreto e non sguaiato. Un battesimo che vede protagonisti tutti i presenti e quindi lo stesso Emiliano.

Intenso e coinvolgente anche l'intervento di Lino Patruno, che ha ripreso le storie dei tanti meridionali che realizzano cose straordinarie, portando la loro tecnologia fin su Marte, ma dei quali non si parla, perché il Mezzogiorno è raccontato solo per confermare i pregiudizi. Un argomento ulteriore sulla necessità del progetto di Aprile.

L'autore di Terroni nelle conclusioni ha sottolineato che la presenza e l'adesione all'appello di tanti gruppi meridionalisti (oltre i 4 movimenti promotori, più di 20 associazioni, gruppi e movimenti, più di 1.100 firmatari individuali) è di per sé un fatto politico di rilievo. Ma ciò non deve portare ad esclusioni verso chi in questa fase non ha partecipato: "Se sono rimasti a guardare, vuol dire che hanno trovato comunque l'evento interessante. Altrimenti che guardavano a fare?".

Lo stilista Salvatore Argenio ha consegnato ad Aprile una cravatta con la raffigurazione della nave Vesuvio e due anni: quello del varo, il 1824, e quello in corso, il 2012, augurando allo scrittore una buona navigazione. 

Il comitato organizzatore e il comitato comunicazione dell'iniziativa di Bari, grazie al salto di qualità registrato nel corso della manifestazione, hanno deciso di trasformarsi in struttura permanente ponendosi due obiettivi: l'avvio della raccolta di azioni e abbonamenti per il nascente giornale e l'accelerazione di un percorso che porti alla nascita di un soggetto politico autonomo del Mezzogiorno. Le prossime azioni saranno comunicate entro settembre.

Durante l'iniziativa di Bari è stato chiesto un contributo ai partecipanti di 2 euro e sono stati raccolti 474 euro. Tale somma sarà impiegata per acquistare la prima azione del giornale fondato da Pino Aprile.


COMITATO APPELLO PINO APRILE


Comitato Organizzatore:

Marco Esposito, Andrea Balia, Natale Cuccurese, Giovanni Cutolo, Francesco Menna, Bruno Pappalardo, Ivan Esposito, Marcello Caronte, Duilio Marolda, Pino Lipari, Giuseppe Spadafora, Guglielmo Di Grezia, Francesco Massimino, Vincenzo Cesario, Filippo Romeo, Christian Fachechi, Renzo Martinelli, Domenico Iannantuoni, Cesare Stranges, Michele Di Cesare, Francesco Schiraldi, Giovanni De Crescenzo, Stefano Lo Passo, Luca Pepe, Antonio Gentile, Alessandro Citarella, Carlo Capezzuto, Antonio De Falco, Giulio Santangelo, Domenico Capobianco, Giuseppe Mazza.

Resp. Coordinamento: Francesco Blosio


Comitato Stampa e Comunicazione:

Enzo Riccio, Rosanna Gadaleta, Michele Dell'Edera, Alessandro Greco, Emiddio De Franciscis, Tony Quattrone

Resp. Coordinamento: Antonio Prigiobbo
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giovedì 6 settembre 2012


AL VIA IL MEETING DEL NUOVO MOVIMENTO MERIDIONALISTA DI PINO APRILE.

Intervista con lo scrittore indicato come il possibile leader politico del nuovo Movimento. Sabato ospiti del sindaco Emiliano incontro tra i simpatizzanti di tutta Italia

Al via il Meeting del Movimento Meridionalista, Pino Aprile:
"I tempi sono maturi per una svolta e questo raduno potrebbe dare davvero il 'la' ad un cambiamento", ci spiega così al telefono Pino Aprile ciò che sarà l'incontro di sabato 8 settembre che vedrà a Bari tutti i rappresentanti e i simpatizzanti dei movimenti meridionalisti, che andranno lì con una proposta per il giornalista e scrittore "Vogliono che diventi il loro leader, una sorta di portavoce o figura di riferimento, qualcuno che, insomma, porti avanti le loro idee". Pino Aprile dunque capo di una svolta, questa volta politica, che parte dal Sud per allargare all'intera nazione il proprio ambito di competenza. 
"Sicuramente noi meridionalisti del PdSUD- spiegano i creatori dell'iniziativa-  insieme ad altri movimenti, gruppi ed associazioni, vogliamo portare una nostra voce meridionalista autonoma nello scenario asfittico della politica italiana fin dalle prossime elezioni politiche nazionali, alcuni ritengono che le battaglie di liberazione non si fanno alle elezioni o altri che siamo ancora in pochi per poter affrontare questa grande sfida…noi non condividiamo ma rispettiamo le idee di tutti, però chiediamo lo stesso rispetto per le nostre idee e per le nostre scelte. Altra cosa importante- continuano- è che noi abbiamo scelto di proporre una leadership a Pino Aprile, ma, ovviamente non pensiamo che lui da solo possa risolvere di colpo tanti problemi della nostra terra e smussare troppe diversità della variegata galassia meridionalista, chi partecipa al progetto deve essere pronto a confrontarsi e non ragionare più con la logica che “se non c’e’ questa cosa non partecipo” oppure “partecipo ma al momento opportuno alzo la voce e me ne vado”. 
Idee chiare e progetti definiti, dunque...

Pino Aprile, una sfida corposa quella che le viene proposta. Accetterà?
Non ho ancora deciso. Anzi, ho deciso che deciderò all'ultimo minuto, guarderò le facce di quelle persone, ascolterò cosa hanno da dirmi e pronuncerò un si o un no. 
Qual è la maggiore novità proposta da questo movimento?
Innanzitutto sarà un evento di enorme portata che, forse, per la prima volta coinvolgerà tutti i gruppi meridiolisti d'Italia che, ci tengo a precisarlo, non sono solo al Sud. Mi hanno parlato di un pullman che arriverà a Bari da Vicenza...
Vicenza?! Dunque oltre ogni aspettativa e confine geografico...
Assolutamente. L'evento all'inizio doveva svolgersi a Margherita di Savoia ma il sindaco di Bari Michele Emiliano ha voluto che si tenesse nella sua città proprio per dargli un respiro più ampio e 'cittadino'. E' proprio lui, ad oggi, il maggiore sostenitore dell'iniziativa ed è lo stesso che mi ha proposto di essere capo lista dei sindaci, una buona idea che ancora sto valutando.
Come è nata questa iniziativa?
Tutto è nato dal passaparola sui social network. Esiste un gruppo dal titolo 'Pino aprile leader del Nuovo Sud' che conta tantissimi iscritti ed altrettanti post che invocavano il mio ingresso in politica. C'è stato per ora solo un confronto 'mediatico' ma ci sarà tempo, nel 'mondo reale', per discutere il da farsi. In ogni caso le persone che hanno lanciato questo appello sono troppe per essere ignorate
Allora, immaginiamo che accetti: ha già un programma per il suo futuro politico?
Io ho un programma in ogni caso. Se deciderò di non accettare comunque continuerò a fare quel che sto facendo, anzi, ho intenzione di accelerare. A novembre uscirà il mio nuovo libro (top secret il titolo, ndr) che parlerà ancora di Sud e sarà esclusivamente dedicato ai giovani, a quella generazione che non è più Terrona, non si è più meridionali o settentrionali ora si è solo cittadini. Io faccio parte dell'ultima generazione di Terroni.
Magari ci dirà cosa ha deciso martedì quando sarà ospite de 'A Juta a Montevergine' con Bennato. Oltre all'escusiva dello spettacolo ci concederà anche un'anteprima del suo programma politico....
Chissà...per ora dico che voglio sentire ciò che mi propongono a Bari il resto verrà, intanto ci vediamo martedì e...mi prenoto per presentare il mio nuovo libro in Irpinia, le ultime due volte ha portato fortuna.

Fonte www.tusinatinitaly.it