“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

martedì 6 gennaio 2015

CON IL SUD SI RIPARTE, PERCHE’ SUD E’ OGNUNO DI NOI “CON IL SUD SI RIPARTE”.

Insieme a tutti gli autori, un ringraziamento speciale al Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e all'ex Sindaco di Bari, ora candidato Governatore della Puglia, Michele Emiliano che hanno partecipato all'opera apportando un contributo significativo in termini di proposta, di fiducia e vicinanza ai nostri ideali meridionalisti progressisti. 

Un libro che tocca tutti gli aspetti della vita economica e sociale del Sud non fermandosi mai alla sola denuncia del problema, ma rilanciando sempre una o più proposte per ripartire. “Con il sud si riparte” non è quindi l’ennesimo elenco, quasi ragionieristico, di tutte le afflizioni di questa terra, ma una serie di proposte concrete per rimboccarsi le maniche, uscire dallo stato attuale e ripartire con slancio. 
Un libro di proposta, quindi, anzi di proposte, davanti alle quali non ci sarà nulla da controbattere, nulla da confutare, ci sarà, invece, da opporre e da proporre solo eventuali alternativi sistemi risolutivi, per spostare finalmente il dibattito dal "come eravamo e come siamo ora ridotti" al " come ripartiamo". 
La scelta della Casa Editrice Controcorrente di Napoli, oltre alla stima per l'Editore e alla pregevole cura del prodotto editoriale, è infine da valutarsi in un'ottica di coerenza con quanto da sempre propugnato dal nostro Partito e dai suoi aderenti, per ripartire veramente da Sud.

Natale Cuccurese

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CON IL SUD SI RIPARTE, PERCHE’ SUD E’ OGNUNO DI NOI “CON IL SUD SI RIPARTE”, 
più che un titolo di un libro è una convinzione tramutatasi in scritto propositivo che nasce dal lavoro e da un’idea di un sud protagonista del rilancio economico e sociale suo e dell’intero Paese e che, da sempre, caratterizza l’azione del Partito del Sud promotore di questa proposta editoriale. 

Hanno partecipato alla realizzazione di “Con Il Sud si Riparte” meridionalisti progressisti, studiosi, giornalisti, politici, uomini delle Istituzioni e la scelta della casa editrice, “Controcorrente” di Napoli, non fa altro che confermare questa vocazione di un Sud, di un Paese che può ripartire da sud. 

Il libro tocca tutti gli aspetti della vita economica e sociale del sud non fermandosi mai alla sola denuncia del problema, ma rilanciando sempre una o più proposte per ripartire. 

Dalle complesse problematiche legate alla cultura, patrimonio impareggiabile di arte, di storia e di identità, alle criticità del Servizio Sanitario Nazionale, alla Sicurezza, all’Istruzione e alla formazione, ai trasporti, alla salvaguardia dell’ambiente e così via. “Con il sud si riparte” non è l’ennesimo elenco, quasi ragionieristico, di tutte le afflizioni di questa terra, ma è il cimentarsi a cuore duro e con le mani dentro questo corpo infermo e sconvolto. 

La diretta e tormentata esperienza generatasi dalla conoscenza dell’intero territorio. “Terra a cui apparteniamo e oggi sentiamo, più di prima, di appartenere – ci dicono alcuni degli autori - e di cui volevamo, ma oggi pretendiamo, il riscatto incontestabile della sua rinascita, ma solo attraverso il proponimento esperto cognitivo di efficaci soluzioni”. “…

Ed in questo il sud dell’Italia ha una antica specializzazione che origina dalla Magna Grecia e che non è ancora stata sradicata dagli ultimi tristi decenni unitari – scrive Michele Emiliano nel libro - Questo spirito della Grande Madre Terra può essere ripreso, rivitalizzato attraverso una ricomposizione del rapporto tra studio, scienza, filosofia, virtù civiche, lotta al crimine organizzato, sapiente gestione della scarsità come metodo per il superamento della adolescenza politica e tecnologica del mondo”. 

Un libro di proposta, quindi, anzi di proposte, davanti alle quali non ci sarà nulla da controbattere, nulla da confutare, ci sarà, invece, da opporre e da proporre solo alternativi sistemi risolutivi. Maggiore sarà l’interesse intorno al Sud, ragguardevole e forte sarà l’impatto e l’immediatezza di queste proposte e molte meno, dunque, saranno le pagine vuote destinate al Mezzogiorno nelle agende in ogni governo. 

Perché “CON IL SUD SI RPARTE”? Perché L’Italia non dovrà essere più convinta che il Meridione ha ancora bisogno di evangelici aiuti fiscali o di franco denaro, ma perché dal Sud giunge il progetto, si potrebbe dire quasi la forza, che prevedrà la realizzazione collettiva di un futuro e di “manutenzione straordinaria”. “…Per costruire un Sud diverso, dobbiamo essere protagonisti del nostro destino e rimboccarci le maniche… - aggiunge Luigi De Magistris Sindaco di Napoli in “Con il Sud si Riparte” - …si esce rilanciando il Sud; …l’idea di una Repubblica progressiva fondata sul lavoro e che rimuova gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscano il pieno raggiungimento dell’uguaglianza e della libertà, per i cittadini, nella solidarietà… Il Sud siamo noi…” Un Sud, diverso, un Sud da leggere, anzi da eleggere a propria passione e proprio impegno, perché “Con il Sud si riparte” è possibile. 

Dalla fine di gennaio nelle librerie. 
Da oggi nei cuori di ciascuno. EDIZIONI CONTROCORRENTE - NAPOLI Pagg, 194



domenica 4 gennaio 2015

IN MARCIA BRIGANTI !!


Un anno di Lotta e di Liberazione

Di Luigi de Magistris

L'esperienza alla guida di Napoli e la situazione dell'Italia ci hanno fatto maturare la convinzione che nel 2015 si deve lavorare duramente e con passione per la costruzione di un'alternativa democratica in un Paese le cui Istituzioni - al netto dell'encomiabile lavoro di una immensa moltitudine di donne e uomini che servono lo Stato - sono profondamente intrise di corruzione e mafie.
E' molto probabile, se non addirittura certo, che il futuro Presidente della Repubblica sia scelto, ancora una volta, tra persone dell'apparato sistemico. Siamo un oceano lontani da statisti quali Berlinguer e Pertini. Al Governo del Paese e al vertice dello Stato vige un patto tra Renzi/PD e il nuovo centro destra di Alfano, già segretario di Forza Italia, e con lo stesso Berlusconi. La triplice del blocco sociale, economico, culturale e politico.
Questo è quello che ci viene propinato con la boria della propaganda come il nuovo che avanza e il cd. cambia verso. Renzi sta proseguendo, con ancora maggiore protervia e autoritarismo, le politiche iperliberiste che hanno caratterizzato i Governi degli ultimi anni. Politiche antidemocratiche portate avanti a colpi di fiducia e decreti legge - in violazione dello spirito costituzionale - senza alcun significativo rilievo da parte del Quirinale. Soppressione dei diritti dei lavoratori - ad iniziare dall'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori - come nemmeno Monti e Fornero erano riusciti a realizzare.
Patto di stabilità sempre più opprimente che non consente agli amministratori locali di spendere e investire per i diritti primari delle persone e per migliorare i servizi delle comunità.
Provvedimenti, come lo Sblocca Italia, che aprono ad una stagione scellerata di commissariamenti, cementificazioni selvagge, trivellazioni, opere pubbliche faraoniche, dispendiose ed inutili, distruzione del nostro paesaggio, delle nostre terre e del nostro mare.
Situazione economica ed occupazione addirittura peggiorata nel Paese rispetto al Governo Letta.
Politiche distruttive nei confronti dei giovani e del mezzogiorno.
Solo nel campo delle guerre e degli armamenti Renzi ha fatto di più e speso di più. Come le politiche liberiste più radicali il governo pensa di rimettere in moto l'economia con armi, cementificazione selvaggia e opere pubbliche maestose. E' quello che piace a chi ha tanti denari: mafie e grandi lobby. Il tutto condito da una propaganda mediatica e una retorica divenuta sempre più evidente nella sua evanescenza. I partiti alternativi alla triplice e che non hanno governato recentemente da soli non riescono a contrastare questo Sistema che è anche pericoloso perché spesso utilizza la legalità formale intrisa di ingiustizia per mettere in campo il suo disegno.
Nel Paese, però, e' cresciuta in questi anni una lotta contro il Sistema: la elezione di sindaci al di fuori del sistema stesso, la nascita di movimenti civici, il risultato del M5S alle politiche del 2013, le battaglie di pezzi significativi di forze sociali, soprattutto le lotte di associazioni e comitati dal Nord al Sud del Paese. Per non parlare poi del lavoro coraggioso che servitori dello Stato stanno compiendo per ricostruire verità e giustizia con riferimenti a fatti drammatici della nostra storia. Uno per tutti, il PM Nino Di Matteo, simbolo di quella parte di Stato onesta e pulita. Insomma nel Paese reale il terreno è fertile per la lotta al Sistema e per la costruzione di un'alternativa culturale, sociale, economica e, quindi, Politica.
Il mio osservatorio, prima di magistrato di prima linea ed oggi di sindaco in prima linea, mi ha consentito di verificare anche che il Sistema mette in campo tutte le azioni possibili - ammantate spesso dai canoni del rispetto apparente della legalità formale - per abbattere chi si oppone ad esso perché non tollera di essere messo in discussione nel cuore del suo potere. Adesso il sistema va sconfitto con una rivoluzione culturale. Loro vogliono distruggere i beni comuni e noi li vogliamo preservare quali fonti di vita e di ricchezza, non di profitto.
Loro accumulano ricchezze in un sistema oligopolistico, e noi vogliamo eliminare le disuguaglianze sociali ed economiche.
Loro accumulano capitali economici e finanziari e noi vogliamo distribuire meglio i beni materiali e dare prevalenza al lavoro rispetto al capitale. Un nuovo rapporto tra impresa e lavoro nel nostro Paese. Incoraggiare anche i tanti imprenditori coraggiosi che investono in modo onesto in Italia.
Loro vogliono distruggere terra e acqua e noi siamo convinti che la nostra Italia, la nostra bellezza, sia la più grande fonte di benessere, di ricchezza individuale e di soddisfacimento dei bisogni materiali se solo proviamo a valorizzarla e difenderla.
Loro costruiscono privilegi e consolidano una società oppressiva e repressiva, noi vogliamo liberare energie, emozioni e passioni, realizzare una società libertaria che attui i diritti naturali e costituzionali: diritto alla vita, alla sicurezza, alla salute, all'ambiente, alla cultura, all'istruzione, alla ricerca, alla casa, al lavoro.
Loro distruggono i diritti dei lavoratori e noi eliminiamo i loro privilegi. Vogliamo una società che si fondi sulle libertà e sui diritti civili: dove le differenze rappresentano una ricchezza. A Napoli in questi anni abbiamo lavorato per sconfiggere un blocco di potere molto forte fatto di apparati partitocratici, affaristi, prenditori di soldi pubblici, pezzi di blocco borghese che si arricchivano con il Comune, con le consulenze, facendo crescere il debito che poi i cittadini pagavano.
Le mafie dai colletti bianchi sono parte integrante di questo sistema profondamente corrotto. Noi crediamo fortemente nell'autonomia delle comunità locali. Napoli ha lanciato il progetto di città autonoma e lo realizzeremo. Da Sud stiamo dimostrando di essere un modello alternativo al Sistema: niente assistenzialismo, niente cricche e mafie, partecipazione popolare ad un modello sociale ed economico alternativo. La riscossa attraverso la cultura. Un processo di liberazione che passa dall'orgoglio di appartenenza alla propria terra. Napoli è una potenza e lo può essere per il Paese, non vogliamo favori, ma solo rispetto.
La nostra questione meridionale è quella di un popolo che vuole rompere le catene del sistema e liberarsi autodeterminandosi sprigionando energie, saperi, competenze, meriti, valori. Siamo assetati di Giustizia e sappiamo soffrire, e solo chi soffre può puntare alla rivoluzione più profonda. Si deve realizzare una nuova Lotta di Classe. Da una parte la classe del potere e del sistema, di quelli che hanno realizzato un blocco oligopolistico in cui le ricchezze e il potere sono concentrati in poche mani e con politiche liberiste producono condotte predatorie, annientamento dei beni comuni e distruzione, quindi, del nostro futuro. Dall'altro le classi subalterne, dei senza potere, che possono dar vita a un movimento popolare di massa, fatto da tutti coloro che vogliono attuare giustizia sociale e diritti costituzionali. Penso che solo una lotta di masse popolari possa liberare il Paese dal Sistema. Intellettuali liberi e non omologati, borghesia operosa, ceto medio produttivo che ha rappresentato il nerbo dell'Italia, operai, impiegati, proletari, sottoproletari, contadini, precari, disoccupati, studenti, giovani e pensionati.
Donne e Uomini che non si sono mai arresi, che lottano da sempre, che non mollano e che decidono di adottare gli indifferenti per farli schierare. Non si può stare a guardare, non basta avere le mani pulite se non le si mette in movimento per liberare le nostre terre. Come nei momenti storici più importanti ci si mette insieme - con amore e passione - per liberarsi da chi opprime, domina, priva, saccheggia.
Oggi bisogna liberarsi da un sistema che appare formalmente democratico ma si connota, invero, delle più profonde ingiustizie. La giustizia deve vincere contro gli abusi del potere e l'uso illegittimo del diritto. Spezzare le catene dell'indifferenza, dell'egoismo, della sopraffazione, dell'oppressione.
Io sono, non io ho. Io penso, non io mi omologo. Io amo, non io odio. Io dono, non io posseggo. Io vivo, non io sopravvivo.
Bisogna, quindi, organizzare le masse popolari, che devono preservare le loro autonomie, per applicare finalmente la Costituzione - nata dalla Resistenza - nel Paese.
Partiamo da Sud, ancora una volta come altre volte accaduto nella Storia, per unire il Paese in un processo di liberazione Politica.