“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

domenica 22 luglio 2012

Prima la Sicilia e poi tutto il Mezzogiorno
Lo sbarco di Marsala. Sapete cos'è lo sbarco di Marsala? Quello che fece Garibaldi, coi mille, nel maggio del 1860: cominciò tutto da lì. I piemontesi prima conquistarono la Sicilia e poi, in fretta, tutto il Sud, fino a Napoli. E' sempre la Sicilia il primo passo. Da quel giorno di maggio del 1860 iniziò la rapidissima decadenza del Sud e la costruzione di questo strano paese-Italia che ha nel suo Dna la divisione tra ricchi e poveri, tra potere e obbedienza, tra Nord e Sud.
Anche stavolta si comincia dalla Sicilia. Un nuovo sbarco di Marsala. Il premier Monti e i giornali del Nord sono scatenati: vogliono lo scioglimento della regione e il commissariamento. Diciamo che vogliono la resa. Manderanno a governare un viceré, nominato da Roma, o forse da Bruxelles (o forse da via Solferino, visto che in testa alla battaglia ci sta sempre il "Corriere della Sera", guidato dal generale Stella, il quale non porta la camicia rossa come Garibaldi ma comunque è un tipo tosto che non molla mai).
Piegare la Sicilia è essenziale per completare l'operazione anti-meridionalista che sembra essere in cima ai programmi di Monti. E che un paio di giorni fa si è ben espressa con la scomparsa del Sud dal decreto sviluppo e gli applausi caldi della Lega.
Così si ripete in piccolo quello che già è avvenuto su scala europea: far pagare la crisi ai più deboli, togliendo loro soldi, risorse, lavoro, potere. E' successo questo, un anno fa, con l'attacco alla Grecia e poi all'Italia, alla Spagna e al Portogallo, e ora l'operazione si ripete dentro i confini nazionali. La Grecia, e il rischio fallimento della Grecia, fu la porta dalla quale passò l'assalto tedesco
( che a noi italiani è costato il commissariamento con la nomina di Monti): la Sicilia e il rischio fallimento della Sicilia è la porta dalla quale passa stavolta l'attacco del Nord Italia.
Che dopo aver colpito la Sicilia colpirà la Calabria e poi risalirà fino a Napoli e forse anche al Lazio.
E' una strategia scema. Il Nord non capisce che se - come è intenzionato a fare - sottrarrà ulteriori risorse al Sud, rendendolo ancora più povero di quanto non sia (la Sicilia è la regione più povera d'Italia, seguita dalla Calabria, e in queste due sole regioni ci sono il doppio dei poveri che vivono al Nord) finirà per inceppare definitivamente il sistema-Italia e aggraverà clamorosamente la crisi e porterà l'Italia fuori dall'Europa. C'è una sola via per rilanciare questo Paese: rilanciare il Sud. Investire al Sud e proteggere il Sud.
Purtroppo la classe dirigente italiana non è in grado di capire questa elementare verità. E la classe dirigente del Sud...beh quella non capisce per la semplice ragione che non esiste più da molto tempo, è fuggita, incapace di assumersi le proprie responsabilità.
Piero Sansonetti
 Fonte CalabriaOra.it
 
 
 

mercoledì 18 luglio 2012

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile... il video.

ANCHE SU VICENZAPIU' L'APPELLO A PINO APRILE

Quotidiano | Categorie: Politica

Partito del Sud Sezione Veneto: "Pino Aprile " alla guida del movimento meridionale

Di Redazione VicenzaPiù | ArticleImage
Filippo Romeo, Coord. Reg. Partito del Sud Sezione Veneto - Sabato scorso a Monte Sant'Angelo, pur essendo passata un po' in sordina come notizia, vi è stata una interessante novità in ambito politico nazionale. Alcune sigle di liste civiche e partiti meridionali hanno scritto e letto una lettera appello a Pino Aprile, l'autore di "Terroni" e "Giù al Sud", affinché rompa gli indugi e si metta alla guida (o quanto meno affianchi) del popolo meridionale che crede ad una possibilità di riscatto politico, economico e sociale.
A firmare l'appello il Partito del Sud, L'Altro Sud, per il Sud e Insieme per la Rinascita nella speranza che presto altri sostengano questa iniziativa e abbandonino le divisioni per convergere in un'unica realtà meridionalista.
L'appello è stato letto da Marco Esposito, Assessore al Comune di Napoli, alla fine dello spettacolo tenuto da Pino Aprile ed Eugenio Bennato nell'ambito di FestambienteSud, manifestazione promossa daLegambiente a Monte Sant'Angelo e ancora in corso.
Il documento già nel titolo ci pare un piccolo programma e un manifesto identitario: "Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei, lettera aperta a Pino Aprile"
Ecco la lettera appello:

Caro Pino,
la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'esclusione degli scrittori meridionali del Novecento dai programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio dei fondi per i Comuni poveri, in modo da portare risorse dove già ci sono i soldi. E, nello stesso tempo, il governo ha dimenticato di elencare i diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, un silenzio che equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.
Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.
E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra, città per città, una fase costituente, perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.

Caro Pino,
nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.


Fonte VicenzaPiù

domenica 15 luglio 2012

Profondo Sud ( II ) con Pino Aprile ed Eugenio Bennato

Verso l'unione dei meridionalisti: I firmatari dell'appello

Primo elenco di personalità della cultura, del giornalismo, della società civile e dello spettacolo che hanno già sottoscritto l'appello 

Leggi l'appello Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile

L'elenco è in costante aggiornamento
Per sottoscrivere l'appello scrivere a: info@partitodelsud.eu

Questi i nomi dei primi firmatari:
  • Marco Esposito (giornalista, Assessore al Commercio del Comune di Napoli)
  • Eugenio Bennato (musicista)
  • Antonio Ciano (storico e scrittore)
  • Carlo Alvino (giornalista)
  • Elena Bianchini Braglia (ricercatrice storica)
  • Roberto D’Alessandro (regista e attore)
  • Carlo Forcolini (Presidente Europeo I.E.D., ex presidente ADI)
  • Aldo Vella (ex sindaco di San Giorgio a Cremano (NA), direttore “Cronache Meridionali”)
  • Tony Quattrone (Presidente International School of Naples)
  • Salvatore Cozzolino (architetto, presidente ADI Campania)
  • Pietro Condorelli (musicista)
  • Pasquale Perrinella (Generale esercito italiano)
  • Rino De Martino (Titolare “la Treves” Napoli)
  • Marco Rossano (regista)
  • Cristian Rinaldi (imprenditore)
  • Antonio Capacchione (Presidente stabilimenti balneari Puglia)
  • Lino Patruno (giornalista, scrittore ed ex Direttore de "La Gazzetta del Mezzogiorno"
  • Paolo Esposito ( giornalista e Direttore di Caffenews)
  • Umberto Calabrese(Direttore di Agorà Magazine)
  • Marcello Caronte (Presidente AIPA - Associazione Giovani Imprenditori Partenopei)
  • Michele Dell'Edera (Direttore di SUD24)

Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei Lettera aperta a Pino Aprile

Caro Pino,
la Lega Nord è fuori dal governo e si è avvitata in una crisi forse irreversibile eppure lo spirito antimeridionale della politica italiana non si è affatto attenuato. Lo dimostra l'esclusione degli scrittori meridionali del Novecento dai programmi scolastici. Lo conferma l'applicazione del federalismo voluta dal governo Monti: anticipo dell'Imu al 2012 con simultaneo taglio dei fondi per i Comuni poveri, in modo da portare risorse dove già ci sono i soldi. E, nello stesso tempo, il governo ha dimenticato di elencare i diritti minimi da garantire in tutto il territorio nazionale, un silenzio che equivale a diritti zero per i cittadini del Sud. Ma questo non può sorprenderti: la legge si applica al Nord e si interpreta per i meridionali; va così da 151 anni e il razzismo dotto di chi ha studiato alla Bocconi cambia solo i toni rispetto a quello becero di chi si è diplomato per corrispondenza alla scuola Radio Elettra.
Le celebrazioni organizzate per i 150 anni hanno un merito: aver portato l'attenzione sulle statistiche, con la Banca d'Italia costretta ad ammettere che l'area di Napoli aveva un Pil del 40% superiore alla media nazionale. E se da +40% scivoli fino a -40% non può essere per responsabilità interne: è perché hai ceduto alla forza. Come a Pietrarsa il 6 agosto 1863. Ma il vento sta cambiando e dopo Gaeta oggi Napoli è libera da ceti politici eterodiretti. Ciò incoraggia chi crede che ogni comunità possa scegliere la propria strada, senza aspettare un placet.
E' il momento di osare. Va promosso un movimento che abbia a cuore gli interessi delle Terre del Sud. Libero e democratico, certo, ma soprattutto schietto, orgoglioso, allegro, mediterraneo. Un movimento aperto, ma che tenga fuori chi ha governato a braccetto con partiti nordisti e oggi magari cerca di riverniciarsi. Un movimento che punti nelle elezioni del 2013 a una rappresentanza diretta in Parlamento e che subito dopo apra, città per città, una fase costituente, perché i giovani del Sud possano contare in Europa senza esser costretti a lasciare le proprie Terre.
Caro Pino,  
nessuno meglio di te ha saputo raccontare cosa eravamo, cosa siamo diventati e cosa potremmo essere noi Terroni. Ecco perché crediamo che qualsiasi progetto di riscatto non possa che vederti alla testa. Lo sappiamo: puntare a uno scranno a Montecitorio appare poca cosa, per la distanza tra quanto si potrà fare e quanto servirebbe alle nostre Terre. Ma l'impegno che chiediamo a noi stessi e l'invito che ti rivolgiamo è di considerarlo il primo passo. Verso nuovi ambiziosi obiettivi.

In serata il primo elenco di personalità della cultura, giornalismo, società civile e spettacolo che hanno già sottoscritto l'appello

Per sottoscrivere l'appello
scrivere a info@partitodelsud.eu

Primi Firmatari: