“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

domenica 25 agosto 2013

IL PARTITO DEL SUD ALLA LUCE DELLE DICHIARAZIONI DEL PENTITO SCHIAVONE REITERA LA RICHIESTA DI DIMISSIONI DEL MINISTRO LORENZIN E CHIEDE L'IMMEDIATA BONIFICA DEI TERRITORI AVVELENATI

COMUNICATO STAMPA

Alla luce delle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone rilasciate ieri a Sky  TG 24 riportanti :"Le istituzioni ci hanno abbandonato", sostiene l'ex boss del clan dei Casalesi e collaboratore di giustizia. E poi: le terre del Sud sono state avvelenate, "il vero affare del clan è il traffico dei rifiuti dal Nord e dall'Europa. La mafia non sarà mai distrutta"- Schiavone, nel corso dell’intervista a SkyTG24, parla anche dei rifiuti tossici interratti dal lungo mare di Baia Domizia fino a Pozzuoli. E aggiunge: "La mafia non sarà mai distrutta perché ci sono troppo interessi, sia a livello economico sia a livello elettorale. L’organizzazione mafiosa non morirà mai"."il Partito del Sud preso atto delle sconvolgenti dichiarazioni del pentito Schiavone reitera la richiesta di dimissioni immediate del Ministro Lorenzin , da noi già richieste il 30 giugno scorso dopo le dichiarazioni del Ministro, esternazioni  che alla luce delle rivelazioni di Schiavone pongono ancor più in luce l'incredibile e inammissibile superficialità che le ispirò; richiesta dimissioni così formulate all'epoca:"Il Partito del Sud chiede le immediate dimissioni del Ministro Lorenzin, in quanto con le sue dichiarazioni ha offeso gravemente ed indistintamente tutta la popolazione meridionale ed in particolar modo i malati, i morti, i moribondi per tumori, malattie e tutte le loro famiglie, vittime innocenti dell'inquinamento dei territori causati da sversamenti illegali e tossici, da anni inutilmente denunciati da associazioni, partiti e comitati. Inoltre con le sue vergognose parole ha contravvenuto al giuramento di ottemperare agli obblighi costituzionali dimostrandosi prevenuta e discriminando con le sue dichiarazioni una gran parte del popolo italiano."Il Partito del Sud inoltre richiede immediata verifica delle dichiarazioni di gravità inaudita dello Schiavone in quanto queste coinvolgono anche apparati dello Stato, affinchè  si indaghi e faccia luce e posto rimedio al più presto su questa vicenda che sta danneggiando la salute di milioni di cittadini meridionali.Il Partito del Sud inoltre richiede l'inizio immediato della bonifica dei territori interessati, ogni ulteriore ritardo rappresenterebbe un vero e proprio crimine contro la popolazione di quei territori e significherebbe che lo Stato non ottempera ai suoi dovere nei confronti dei cittadini, facendosi complice di un'emergenza sanitaria dai contorni spaventosi, cosa che non reputiamo possibile. Richiediamo inoltre che la bonifica immediata andrà sottoposta ,in ogni sua fase, alla supervisione dei competenti organi dell'Unione Europea a garanzia dei cittadini già più volte offesi e traditi.Il Partito del Sud sottolinea che una prima parte dei fondi per le relative bonifiche da effettuarsi al più presto sono già disponibili ed assommano a più di 14 miliari di euro, cioè i fondi che sono stati assegnati, in violazione del dettato costituzionale, per l'acquisto, a nostro avviso sconsiderato, degli aerei F 35, per non parlare poi delle ingenti somme previste per l'acquisto improvvido di sommergibili e di fregate....fregate e fregature che vengono somministrate ogni giorno ai cittadini di questo povero Stato da vent'anni vergognosamente bloccato sui problemi di un singolo cittadino oggi pregiudicato, mentre tutti i restanti cittadini, meridionali in primis, soffrono e muoiono abbandonati nella disperazione.Il Partito del Sud ,che ha sostenuto in alleanza elettorale il Sindaco Luigi De Magistris , ricorda poi l'incredibile emergenza rifiuti ereditata dalla Giunta De Magistris a Napoli, situazione in larga parte risolta in una battaglia titanica e spesso solitaria contro tutto e contro tutti; mafie, apparati e massonerie deviate , come le dichiarazioni del pentito Schiavone lasciano intendere .Così come una battaglia titanica e spesso solitaria è stata ingaggiata contro la piovra massomafiosa da Comitati , Associazioni e singoli cittadini su quei territori, come il Sud Pontino, dove da tempo si manifesta contro l'emergenza sanitaria in corso, nella disinformazione, come visto prima, di quelle istituzioni che dovrebbero per prime vegliare sulla salute dei cittadiniIl Partito del Sud invita tutti a riflettere su come proseguire sulla strada di quella 'Rivoluzione Meridionale' profetizzata da Guido Dorso, ora più che mai ineludibile anche alla luce di questa vicenda. Rivoluzione pacifica, democratica e di legalità per arrivare finalmente a risolvere definitivamente e non in modo velleitario i problemi drammatici del Sud e dell'intero paese .

SEGRETERIA POLITICA NAZIONALE DEL PARTITO DEL SUD

info@partitodelsud.eu

sabato 17 agosto 2013

Sud Project Camp: Buon Ferragosto ! …pensando alle prossime tappe.

Fonte: SPC

NON ce lo nascondiamo, siamo già in pieno week-end della settimana che ci porta a ferragosto, data sacra per tutti gli italiani e dedicata meritatamente al riposo.Solo una settimana fa eravamo a Longobardicon gli amici calabresi del progetto a preparare la serata del 3 agosto. Come abbiamo detto una serata bellissima che ci ha dato modo di capire che questo format, moderno, vivace, partecipato, piace.E il Sud ha voglia di partecipare.
Stiamo già pensando alle prossime tappe che ci vedranno sicuramente in Campania, a Napoli, in Puglia, a Bari e forse ancora in Calabria. Ma le richieste sono tante e anche le associazioni, le aziende, i singoli e i gruppi che stanno chiedendo di aderire all’iniziativa aumentano ogni giorno di più.In effetti il vero valore aggiunto del Sud Project Camp è l’incontro, questa capacità di vedere tutti insieme  questo nostro sud non più come un problema, ma come una risorsa.
Come una terra madre e non più matrigna, come un luogo di cui andare fieri e di cui avere cura.Il Sud, una comunità che ha voglia di rinascere ecco cosa viene fuori da questi primi incontri e dalle chiacchierate che ogni giorno ci facciamo con chi ci chiede del progetto.Una comunità, non un ghetto, una terra accogliente e non razzista, un luogo dove la crisi non impedisce di aggiungere sempre e comunque un posto a tavola.Attenzione, non un Eden, conosciamo i nostri limiti, ma proprio perché li conosciamo sappiamo di poter ripartire.

E allora buon meritato riposo a tutti e Buon FERRAGOSTO !


mercoledì 14 agosto 2013

14 agosto 1861: l'eccidio di Pontelandolfo e i conti difficili con la nostra storia.

CONTROSTORIE

di Gigi Di Fiore

Eccoci nei giorni di Ferragosto. Un anniversario particolare, per la storia dei primi anni di unità d'Italia. 14 agosto 1861: l'eccidio di Pontelandolfo. La cittadina, in provincia di Benevento, si è dichiarata per delibera "martire dell'unità d'Italia". Quando, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni di unità, a Pontelandolfo arrivò Giuliano Amato nella sua veste di presidente del comitato per l'anniversario, chiese scusa a nome dell'Italia intera. E un messaggio di ricordo venne spedito anche dal presidente Giorgio Napolitano.

Pontelandolfo. Come Pietrarsa, come Gaeta, negli ultimi anni diventati luoghi simbolo di un'unità dai tanti lati oscuri. Unità calata dall'alto, imposta con la forza, cui rimase estranea l'intera classe contadina del Mezzogiorno, come osservò Antonio Gramsci."Giustizia è fatta su Pontelandolfo e Casalduni, esse bruciano ancora", telegrafò il tenente colonnello Pier Eleonoro Negri, vicentino al comando dei 400 bersaglieri che nella notte irruppero nel paese. Diritto di rappresaglia, in una zona dove non c'era guerra dichiarata, Era in corso, però, il più sanguinoso conflitto civile della storia unitaria: le rivolte contadine bollate come brigantaggio.Qualche giorno prima, nella strada verso Casalduni, erano stati uccisi 41 soldati al comando del tenente Cesare Bracci, inviati a controllare la zona, dove si muovevano numerose bande. La più importante era quella guidata da Cosimo Giordano. Il comando italiano a Napoli, con il luogotenente Enrico Cialdini, decise la rappresaglia. Una colonna, guidata dal maggiore Carlo Melegari, si diresse a Casalduni. L'altro, quella di Negri, a Pontelandolfo.Immagini che ricordano il film Soldato blu, con le giubbe azzurre a distruggere il villaggio di pellerossa cogliendo nel sonno gli indiani. Successe anche a Pontelandolfo. Il Sud Far West dell'Italia, nei mesi post-unitari.Tutto fu distrutto, rimasero in piedi solo tre case. E, nel dicembre successivo, l'episodio venne ricordato in Parlamento a Torino dal deputato milanese Giuseppe Ferrari. Parlò di "giustizia barbara".I morti contati dai giornali dell'epoca furono 146, ma la stima esatta non si è mai conosciuta: molti furono travolti dall'incendio delle loro case, di altri i familiari ebbero vergogna e timore a denunciarne la scomparsa attraverso i registri parrocchiali. 

Eppure, la stima comparata dei defunti in zona di quegli anni, nota un incremento tra il 1861-62. Sintomatico. Una lapide, fuori al comune di Pontelandolfo, ricorda le vittime dai nomi certi. Anche la toponomastica è mutata due anni fa: ora strade e piazze ricordano i nomi di alcuni di quei morti.Anche così il Mezzogiorno fu unito all'Italia, Sangue, repressione e violenze, da non dimenticare. E non per spirito di nostalgia con il passato, o per seminare odio e separazioni, ma per non rimuovere la memoria. Il quadro dell'unificazione deve essere completo e noto a tutti.  Come gli americani, dovremmo finalmente cominciare a fare i conti con la nostra storia. Senza polemiche e con serenità. Altrimenti, per la nostra povera Italia, non ci sarà futuro.

Fonte: Il Mattino

Sud Project Camp a Longobardi, tantissima gente e tanta voglia di Sud.

Non ce lo possiamo nascondere, pur credendo fortemente in questo progetto, la tappa calabrese del Sud Project Campè andata oltre nostra rosea aspettativa sia per la partecipazione convinta di tantissima gente, sia per la riuscita di un format che ci pare piacere  e funzionare, sia per la voglia di partecipazione e di interesse verso i temi del sud che abbiamo riscontrato.Nella serata del 3 agosto, a Longobardi cittadina assai ospitale del cosentino, oltre 1000 persone hanno assistito al dibattito sul sud, sulle ragioni storiche di un ritardo nello sviluppo economico e, soprattutto, sulle speranze per il futuro.Nessuno ha continuato a fare “i fatti suoi” presso il bellissimo belvedere e Largo dei Briganti, ma tutti si sono concentrati ad ascoltare gli interventi dei vari relatori.Tante e importanti le aziende presenti alla manifestazione e le associazioni che hanno voluto dare il loro contributo sia con la presenza che con l’invio di semplice materiale informativo.Sabato quindi una certezza è venuta sicuramente alla luce nelle menti e nei cuori di tutti i presenti: Il Sud ce la può fare !E ce la può fare, aggiungiamo noi, perché le terre che abbiamo avuto il piacere di vivere per tre giorni, oltre che essere bellissime, sono ospitali, ricche di bellezze naturali e paesaggistiche, ricche di una gastronomia e di prodotti senza eguali.
Il Sud a Longobardi (non ci stancheremo mai di ringraziare Longobardi e la sua Amministrazione Comunale) ha dimostrato che si può ripartire, cercheremo di esportare questa fiducia e questo modello in tutte le città del Sud.Per adesso non possiamo che dire grazie a Giuseppe Spadafora, coordinatore regionale del Partito del Sud e di Sud Project Camp in Calabria.
Veramente una manifestazione impeccabile.
Michele Dell’EderaCoordinatore del Comitato Organizzativo del Sud Project Camp

Fonte: Sud Project Camp

I Briganti del Sud, per la prima volta, hanno una loro strada. Che tutti i sindaci facciano altrettanto

Sabato 3 agosto , in un piccolo paesino della costa cosentina,Longobardi, è avvenuta una cosa che è di portata storica per il sud e non solo per il sud.Per la prima volta in Italia, un’amministrazione comunale ha dedicato ai “Briganti” un piazzale della città. Il piazzale si intitola “Largo dei Briganti – (patrioti calabresi)”. In pratica si accoglie a livello istituzionale, e per la prima volta, la tesi che non fossero delinquenti, ma persone, cittadini, che combattevano per la propria terra e per quei diritti che ben presto i piemontesi e il loro esercito calpestarono innescando stragi dappertutto.Si riconosce dignità e cittadinanza anche a quei cittadini che combatterono ancora per 10 anni dopo il 1860 difendendo con i denti e con la propria vita una libertà e uno stile di vita, un’economia distrutta dalle nuove leggi.Non ci fu un solo esercito (quello piemontese) con delle vittime, ma gli eserciti furono almeno due. Quello vittorioso, i piemontesi, che scrisse la storia a suo uso e consumo e quello sconfitto, i briganti, che furono per sempre descritti come spietati delinquenti.Da sabato, grazie al coraggio di un consigliere comunale, Franco Gaudio del Partito del Sud, e di un intero Consiglio Comunale, quello di Longobardi, con il Sindaco in testa, un nostro comune, un comune italiano, un comune della Calabria ha un Largo intitolato a questi nostri avi, per i quali, a scuola, ci avevano insegnato ad avere solo odio e disprezzo.Adesso non è più così. Di loro, di quelli che hanno combattuto per un ideale e per la propria terra e i propri figli dobbiamo essere orgogliosi, anzi dobbiamo invitare i sindaci delle nostre città, di tutte le città a rivedere una toponomastica che vede assurti ad eroi dei veri e propri delinquenti e criminali di guerra e dimenticati uomini che fino al 1860 erano stati cittadini, sudditi, di un regno florido di questa nostra europa, un regno che da sempre non aveva amato la violenza e la guerra come strumento di crescita, ma l’innovazione e lo sviluppo industriale.Come non dimenticare, proprio oggi, quello che è avvenuto anche a Napoli, nei mesi scorsi, dove il Consiglio Comunale ha deliberato, su proposta di Andrea Balia presidente della Commissione toponomastica della città e sempre del Partito del Sud, lacancellazione di una strada dedicata a Liborio Romano, collaborazionista e colluso con la Camorra post unitaria, e la dedicazione di una strada ai Martiri di Pietrarsa. I primi operai a cedere nello stato unitario per la semplice difesa dei propri diritti.Quello che sta nascendo è un sud più consapevole, un sud che riscoprendo le proprie origini comincia ad acquistare consapevolezza della propria storia e dei propri mezzi.
Da sabato 3 agosto, l’Italia comincia, grazie a questo piccolo e coraggioso comune, Longobardi (CS), a saldare il suo debito con questi uomini e queste donne che hanno pagato con la vita, la sete di conquista e il dispregio per i diritti dei singoli, di pochi oligarghi piemontesi.L’Unità d’Italia, per quanto valore acquisito, si è costruita nell’omicidio e nell’inganno, in dispregio delle volontà dei popoli e legittimata con falsi plebisciti e accordi con la criminalità dell’epoca.Sarebbe ora che in tutte le città del sud e non solo del sud si avesse il coraggio di dedicare una strada, una piazza, un parco a questi nostri coraggiosi avi. Negli Stati Uniti, dove le guerre di secessione e di conquista del West sono state altrettanto violente  e spietate non si negano le strade agli eroi del sud e agli indiani d’America veri proprietari di quelle terre.Per l’Italia c’è sempre una ragion di Stato che blocca le cose più semplici e pacifiche, c’è sempre un qualcosa da nascondere. Quando finirà ?
I Sindaci, gli amministratori locali possono tanto, a loro va il nostro appello.
Fonte: Partito del Sud - Puglia.