“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

lunedì 26 novembre 2012

Carta dei Principi di Unione Mediterranea

1. Il movimento politico Unione Mediterranea ha un obiettivo chiaro: il riscatto del Mezzogiorno. Il movimento ripudia mafia, violenza, razzismo e qualsiasi forma di discriminazione.

2. In Unione Mediterranea trovano spazio sia singole persone sia gruppi organizzati. Hanno cittadinanza politica tutte le opzioni tese a migliorare la condizione del Mezzogiorno, con la sola esclusione delle proposte che implicano il ricorso alla violenza o che incitino a uno scontro di stampo razzista o discriminatorio, o che non considerino un elemento fondante la lotta alla criminalità organizzata. Quest'ultima ha devastato la società e l'economia del Sud e va combattuta con un approccio complesso, che sradichi le radici socio-culturali e storiche del fenomeno. Unione Mediterranea non fa discriminazioni, in particolare per motivi di appartenenza a una religione, o credo religioso; ceto sociale; sesso, o orientamento sessuale; verso i diversamente abili. Pertanto tutte le persone che saranno iscritte al movimento avranno gli stessi diritti e saranno trattate e considerate con pari dignità e rispetto.


3. Unione Mediterranea ama la politica nel suo senso alto: governo della Polis. Non sopporta il politicante che punta all'arricchimento personale o del suo clan, o quello che, dopo aver stretto alleanze con partiti xenofobi o antimeridionali, cerca spazio provando a sfruttare l'onda di disappunto verso la politica nazionale che monta dopo decenni di governi a trazione nordista. Il movimento crede fermamente che ogni volta che la società progredisce, l'individuo cresce con essa e ogni volta che l’individuo cresce, la società intera progredisce.


4. Unione Mediterranea è un movimento politico senza un rigido confine di azione perché si sente portatore dei valori della cultura mediterranea basata sull'amore per la vita, il rispetto e l'accoglienza dell'altro e la tradizione millenaria di creatività. Questi principi sono stati calpestati troppe volte in Italia e in Europa con le armi o con il denaro per imporre una civiltà basata sullo sfruttamento della vita delle persone e dei deboli in particolare, per realizzare una società cinicamente materialistica.


5. Unione Mediterranea assegna un grande valore alla verità storica e in particolare al disvelamento delle falsità scritte sul Regno delle Due Sicilie dopo la sua occupazione militare nel 1860, falsità che hanno accompagnato il sistematico sacco di risorse e cervelli del Mezzogiorno, fino a portare a una condizione economica dualistica, rafforzata dall'applicazione di un federalismo fiscale privo degli elementi di equità che pure son presenti nella Costituzione. Si ritiene fondamentale inserire nei libri di testo scolastico di ogni ordine e grado, su tutto il territorio nazionale, la verità storica sul Regno delle Due Sicilie.


6. Unione Mediterranea ha tra i suoi obiettivi la promozione dei prodotti del Mezzogiorno e l’educazione ad acquisti rispettosi dell’ambiente e che favoriscano le economie locali, con una forte spinta agli scambi inter-mediterranei di genti, pensiero e prodotti. Unione Mediterranea punta a uno sviluppo di tipo conservativo fortemente legato al territorio, in alternativa all’attuale consumismo.


7. Unione Mediterranea sa che c'è un forte bisogno di informazione libera e autonoma e promuove l'editoria del Sud che ne tuteli la sua immagine. Unione Mediterranea nel prendere atto dei continui attacchi, offese e diffamazioni perpetuati nei confronti della gente del Sud - frutto di pregiudizi, ignoranza e atteggiamenti razzistici - si pone quale obiettivo quello di opporsi e mettere in atto tutte le contromisure, entro i limiti dei propri mezzi, attraverso richieste di smentite e azioni giudiziarie volte a tutelare e difendere la dignità della gente del Sud e dei suoi territori.


8. Unione Mediterranea propone e attua azioni di governo diretto al fine di garantire efficienza ed efficacia oltre che tutela diretta della cosa pubblica. La gestione della cosa pubblica dovrà essere improntata a trasparenza e accessibilità per il massimo controllo da parte dei cittadini.


9. Unione Mediterranea pone a fondamento dello sviluppo socio economico il principio di equanimità e pari opportunità. A tal fine, assecondando le peculiarità socio economiche e ambientali, ha come obiettivo lo sviluppo armonico di tutte le regioni del meridione.


10. Unione Mediterranea pone il rispetto dell’ambiente e del territorio a fondamento di ogni politica economica sia essa industriale, agricola, commerciale, turistica, culturale. Massima attenzione è posta al fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti di ogni genere.


11. Unione Mediterranea distingue tra emigrazione (piaga sociale espressione di schiavitù e sottomissione) e mobilità (virtù sociale espressione di libertà e apertura). Si impegna con ogni mezzo, nel rispetto dei valori del movimento, a contrastare la prima (anche con la promozione delle condizioni socio economiche atte a favorire il ritorno nella terra natia) e a non ostacolare la seconda.


12. Unione Mediterranea si propone di prender parte alle competizioni elettorali ogni volta che sia ritenuto utile presentando liste se possibile in autonomia. Nel caso in cui dovessero essere necessarie alleanze, si valuteranno in via prioritaria quelle maggiormente coerenti con gli obiettivi del movimento escludendo in ogni caso intese - anche soltanto tecniche - con partiti o formazioni politiche che abbiano tra i propri esponenti di spicco persone coinvolte in vicende di mafia, che pratichino o non escludano la violenza, che professino tesi di stampo razzista o fascista, oppure che siano stati alleati negli ultimi dieci anni con partiti xenofobi o antimeridionali. L’azione politica del movimento si estrinseca su una linea basata sulla partecipazione dei cittadini utilizzando quanto più possibile lo strumento del referendum.


13. Unione Mediterranea è un movimento organizzato in base a principi di democrazia partecipata e di efficienza. E’ articolato sia su assi tematiche sia per ambiti territoriali. Obiettivo di Unione Mediterranea è il superamento della democrazia delegata attraverso la pratica della democrazia partecipata, fino al raggiungimento della democrazia diretta: i selezionati alla gestione della cosa pubblica eseguono esclusivamente la volontà e il mandato dei cittadini.


14. L'adesione al movimento politico Unione Mediterranea prevede l'accettazione della Carta dei Principi così come approvata a Napoli il 24 novembre 2012 e dello Statuto in vigore.

(uno dei tanti momenti di votazione degli emendamenti)

UNIONE MEDITERRANEA - COORDINAMENTO PROVVISORIO




UNIONE MEDITERRANEA
Unione Mediterranea è la forza politica meridionalista unitaria fondata a Napoli il 24 novembre 2012.

Il nome, scelto dopo una selezione tra oltre cento proposte e un ballottaggio con Primavera mediterranea, riprende quello di un'iniziativa politica del 2011, ispiratà alle medesime finalità e in particolare al superamento dell'eccessiva frammentazione del meridionalismo.

I promotori della prima Unione Mediterranea hanno messo a disposizione questo gruppo su Facebook da loro aperto nel 2011. E ciò è un segnale in netta discontinuità con i classici litigi su marchi, simboli e così via che hanno caratterizzato tante azioni politiche meridionaliste in passato. E' il segno di un modo diverso di pensare e di agire e credo che tutti i partecipanti all'assemblea di Napoli saranno d'accordo nel ringraziare i promotori della prima Unione Mediterranea per la disponibilità mostrata.

Presto su questo gruppo pubblicheremo i documenti e tutte le informazioni utili. Intanto lascio qui di seguito il programma della prima Unione Mediterranea, così come era riportato nel gruppo originario.

Marco Esposito

COSA VOGLIAMO
1) Un Sud unito
Le regioni meridionali per acquisire forza e consistenza devono fare rete, attraverso un rafforzamento di sistema, dando vita ad un coordinamento politico-economico che le renda autonome e compatte nelle proprie scelte.
2) Ridurre la disoccupazione e la povertà
Sono questi problemi drammatici che caratterizzano il Sud Italia e che vanno affrontati in modo radicale, rivalutando le proprie risorse, creando le condizioni ideali di sviluppo e attivando, nel contempo, meccanismi di solidarietà sociale.
3) Promuovere cultura della legalità e della giustizia sociale per sostenere la lotta alla criminalità organizzata che le autorità competenti portano avanti.
E' indubbiamente una delle priorità che il Mezzogiorno deve affrontare per venire fuori dalla sua emarginazione, creando, nello stesso tempo, sviluppo nei propri territori. Solo ristabilendo le condizioni di sicurezza e di normalità democratica si potrà costruire il futuro delle nuove generazioni.
4) Diffondere l'orgoglio della propria appartenenza
Per dare prestigio e dignità al Sud bisogna recuperare le radici territoriali, l'identità storica e i legami di comunità, promuovendo attivamente il grande patrimonio culturale del nostro Meridione.
5) Ritornare al nostro Mediterraneo
Il ritorno della centralità del Mediterraneo sulla scena mondiale offre al Sud un'opportunità straordinaria che gli permette di sfruttare la propria naturale posizione logistica di collegamento tra Europa e paesi del Mediterraneo.
6) Applicare la Fiscalità di Vantaggio
Per favorire lo sviluppo e gli investimenti va subito applicata una “fiscalità di vantaggio” specifica per il Mezzogiorno, da concordare direttamente in sede europea e contrattata dai nostri rappresentanti territoriali.. 
Coordinatori eletti dall'assemblea: 22 componenti

Marco Esposito............. 112
Lino Patruno................... 86
Liliana De Nardo............. 72
Barbara Giardiello........... 47
Marianna Pozzullo.......... 23
Giovanni Maniscalco....... 23
Luigi Evangelista............. 22
Armando Melodia........... 22
Francesco Menna............ 21
Nicola Christian Rinaldi... 20
Giuseppe Mazza............. 17
Maurizio D'Angelo.......... 16
Antonio Corbo ............... 14
Paola Selvaggio .............. 11
Alida Competiello............. 9
Francesco Labruna............ 9
Rosario Terracciano.......... 9
Anna Francesca Gallo........ 8
Rosario Giorgio Ruotolo.... 8
Michele Bisceglie............... 7
Enrico Inferrera................. 7
Salvatore Varchetta........... 7

Coordinatori indicati dai gruppi aderenti: 22 componenti

Partito del Sud: 8 componenti

Andrea Balia
Antonio Ciano
Natale Cuccurese
Giovanni Cutolo
Emiddio de Franciscis
Rosanna Gadaleta
Enzo Riccio
Giuseppe Spadafora

Riprendiamoci Caserta: 3 componenti

Antonio De Falco
Carmine Iodice
Massimo Martucci

Insieme per la Rinascita: 3 componenti

in attesa di indicazione

Per il Sud: 2 componenti

Giovanni De Crescenzo
Cesare Stranges

Rubriche Meridionali: 1 componente

Bruno Pappalardo

Vanto: 1 componente

in attesa di indicazione

Due Sicilie Sviluppo: 1 componente

Michele Dell'Edera

Parlamento Due Sicilie: 1 componente

in attesa di indicazione

Nazionale Calcio Due Sicilie: 1 componente

in attesa di indicazione

Associazione imprenditori partenopei: 1 componente

in attesa di indicazione

Totale Comitato provvisorio: 44 componenti

Visto che siamo (saremo) 44 e l'impresa nella quale ci siamo imbarcati ha venature di follia mi sento di battezzare il gruppo "I 44 matti".

È nato un nuovo partito, Unione Mediterranea, ma i media lo ignorano

L’Assemblea vota Unione Mediterranea
Questa di cui parlo è una non notizia. 
Eccola! Ieri sera, 24 novembre, a Napoli è nato un nuovo movimento politico si chiamaUnione Mediterranea, il nome è stato scelto, tra un centinaio di proposte, da parte dell’Assemblea fondativa che riempiva una sala del Centro Congressi della Stazione Marittima, con oltre seicento partecipanti oltre alle migliaia che la seguivano in diretta nel web. Hanno votato la Carta dei principi e un Coordinamento che dovrà preparare il congresso costitutivo il prossimo gennaio, presieduto da Marco Esposito, assessore alle attività produttive del Comune di Napoli che ha ottenuto il maggior numero di preferenze. Perché è una non notizia? Semplice, perché è stata tenuta nascosta: a parte la cronaca napoletana de Il Mattino e del Corriere del Mezzogiorno, questa mattina nessuno, né quotidiano nazionale, né telegiornale ne ha parlato.
Pino Aprile e Marco Esposito
Eppure il tema è forte! Non è una cosa da niente, è nato un nuovo partito che si propone, come è scritto nella sua Carta dei Principi, di raccogliere sotto una unica bandiera tutte le anime meridionaliste purché non violente, non razziste e non mafiose, quindi l’obiettivo è chiaro: il riscatto del Mezzogiorno. E lo persegue perché ama la politica nel suo senso alto, nel governo della Polis. Inoltre non sopporta il politicante che punta all’arricchimento personale o del suo clan. Perché Unione Mediterranea? Perché, è spiegato al punto 4, è un movimento senza un rigido confine geografico d’azione. La cultura mediterranea fatta di amore per la vita, rispetto per l’altro, accoglienza, millenaria creatività e innovazione nel pensiero e nel fare, grande tradizione di condivisione va rafforzata in Italia come in Europa. Nel penultimo dei dieci punti si spiega anche che l’unione si propone di prendere parte alle competizioni elettorali ogni volta che sia ritenuto utile presentando liste se possibile in autonomia… non escludendo intese anche tecniche…
E la prossima primavera si vota. A buon intenditor poche parole!
La registrazione dei partecipanti
Di quello che stava bollendo in questa grande “pentola” meridionalista l’abbiamo capito quando non più di nove mesi fa, esattamente il 27 marzo, Pino Aprile, districandosi tra le mille richieste, ha trovato lo spazio, consolidando la nostra amicizia, di venire in libreria per parlarci dei suoi libri, Terroni e Giù al Sud. Libri con un grandissimo e incredibile successo di vendite, che i più considerano “scatenanti” di quanto è successo a Napoli. “Mai ho viaggiato a Sud, ci disse in quell’occasione, come in questi ultimi due, tre anni, e ogni volta mi sorprendo a fare il conto di quanto ne so e di quanto si possa percepire di intenso e profondo senza riuscire a cogliere l'insieme. Ho pensato che fosse più onesto raccontare le tappe del mio viaggio, senza ricorrere ad artifici che le facessero diventare parte di una narrazione unica. Ma questo paesaggio narrativo comunque parla, e sapere di noi, chiunque noi siamo, ovunque siamo, è opera collettiva.”

Pino l’ho chiamato questa mattina al telefono e a bruciapelo gli ho chiesto se sentiva sulle sue spalle il peso e la responsabilità di essere stato il catalizzatore della nascita di questo straordinario movimento. “Dicono di sì, mi risponde, io però, anche se ne sono lusingato, penso un’altra cosa, ovvero tutto ciò esisteva, era la paglia, mancava il cerino perché Terroni e Giù al Sud sono stati il cerino che ha rivelato l’esistenza della paglia che ha preso fuoco; tutto questo c’era già, questo ha fatto scoprire reciprocamente fra di loro, associazioni, movimenti politici, che diciamo quasi per forza di gravità stavano confluendo tutti nella stessa direzione. Avrebbe potuto succedere anche con qualcos’altro, per esempio con un film o con una canzone come Brigante se more di Eugenio Bennato scritta nel 1979, che è diventato un inno del Sud.”
Qualcuno ti paragona a Grillo e al suo movimento, chiedo ancora. “No e per una semplicissima ragione: questi movimenti, che si sono riuniti nell’Unione hanno un passato, un progetto, persino troppi, infatti il più grande problema da risolvere è stato di farli confluire in uno solo. Tutti, sia pure a volte in maniera velleitaria tipica dei piccoli movimenti hanno già programmato rivoluzioni evidentemente fuori dalla loro portata per via delle dimensioni, ma sono a tutti gli effetti degli strumenti politici e hanno una cosa che li unisce, la determinazione, la voglia, il bisogno l’aspirazione perché cessi la “minorità” meridionale, anche fisica penso con questo alle strade, agli aereoporti, alle ferrovie, alle infrastrutture. Siccome sono decine, non faccio nomi, però ne cito uno per tutti, quello che dette la stura anni fa al tutto, ovvero il Partito del Sud fondato da Antonio Ciano, e ce ne sono tatti altri. 
Alcuni hanno una mission chiaramente politica, cioè vogliono fare politica per prendere il potere e fare le cose, altre per esempio, sono associazioni che si pongono soltanto fini di carattere culturale come ad esempio l’Associazione dei Neo Borbonici che non hanno mai partecipato au una elezione politica o amministrativa, nessuno si è mai candidato, pensano che prima sia necessario il recupero, la consapevolezza di storia, di verità condivisa, e poi volendo chi può fa politica. Pertanto tra loro hai qualcuno, pochissimi, che veramente vorrebbe il ritorno al regno delle Due Sicilie, la quasi totalità vuole che questa discriminazione del Sud proprio in senso storico concettuale cessasse. Sono molto attivi nelle loro ricerca di verità ma non si occupano di politica.”
Ce la faranno a costituire un vero partito per partecipare alle prossime politiche?
Non lo so, la vedo difficile, se non altro potranno dare indicazioni politiche. Ma sono soltanto mie supposizioni. Però c’è la reale possibilità che il Movimento inizi a essere preso sul serio, perché ormai la grande politica si è accorta che questo movimento porta tanti voti. Ma devono stare attenti, perché fanno richieste precise e non regalano niente, cioè ‘o tu ti impegni per questo o se no vai al diavolo, non o prendi i nostri voti’. Questo lo hanno già capito Emiliano il sindaco di Bari e quello di Napoli (De Magistris ha preso la parola in chiusura dell’assemblea),  mentre dall’altra parte Lombardo, Micchichè, Poli Bortone, non hanno voluto partecipare, anche se si fossero presentati nessuno li avrebbe cacciati. Secondo me hanno fatto un errore a non partecipare. Alleanze elettorali? 
Marco Esposito
È presto per dirlo. C’è da dire che una volta tanto il centro sinistra non è arrivato tardi, perché su questi temi sono stati sempre più svelti quelli di destra. Una volta tanto questa assenza del centro destra mi fa pensare che abbiano perso un’occasione e che invece l’abbiano colta dal centro sinistra.
Infine chiedo, se intende partecipare attivamente. “No, assolutamente, sono un osservatore molto attento e interessato sì. Se un giornalista, e io lo sono, partecipa, diventerebbe di parte, lo dice la parola stessa e non voglio perdere, partecipando, la mia libertà di critica.
E poi a proposito della ‘non notizia’ mi piace ricordare ciò che disse Mahatma Ganndhi:
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.”

Maurizio Bizziccari

Fonte: http://libreriainternazionaleilmare.blogspot.it/2012/11/e-nato-un-nuovo-partito-unione.html

domenica 25 novembre 2012

UNIONE MEDITERRANEA

Unione Mediterranea, parla il Sindaco De Magistris

Campania dei movimenti: nasce "Unione Mediterranea"

 

 

 



Alba, Movimento Arancione, Movimento dei Sindaci, Diritti e Libertà. E ora anche Unione Mediterranea. Più ci avviciniamo all'appuntamento elettorale, più i partiti implodono (vedere il caso dell'Idv) e più si formano movimenti. Ora anche Marco Esposito, assessore al Comune di Napoli inizialmente in Italia dei Valori (ma come De Magistris non ha rinnovato la tessera) si stacca dal suo ex partito e fonda un movimento "terrone" che vuole fare da contraltare alla Lega Nord. "E' in atto un terremoto politico", afferma il sindaco De Magistris, che non esclude alleanze a geometria variabile tra gli arancioni e il nuovo movimento. Ma siamo ancora alle prove tecniche, e ogni giorno esce fuori una possibile alleanza. Di sicuro ne sapremo di più dopo la legge elettorale (se il Parlamento riuscirà ad approvarla.)

Fonte youmedia-fanpage.it







 




 

Sud: nasce a Napoli movimento politico 'Unione Mediterranea'

Napoli, 24 nov. - (Adnkronos) - Nasce Unione Mediterranea. Il nuovo movimento politico e' stato battezzato nella Stazione Marittima di Napoli, nel corso di un'assemblea con oltre 600 presenti. Dopo una selezione tra oltre cento proposte e' stato battuto al fotofinish il nome Primavera Mediterranea. L'assemblea ha anche votato la Carta dei principi e un Coordinamento provvisorio con 44 componenti. Alle votazioni hanno partecipato anche 200 persone collegate via web. Il movimento guarda con attenzione al giornale annunciato da Pino Aprile, intervenuto in assemblea, e vedra' nella difesa degli interessi del Sud un campo fondamentale d'azione. Tra i promotori di Unione Mediterranea lo scrittore Lino Patruno, l'assessore alle Attivita' produttive del Comune di Napoli Marco Esposito e gli artisti Eugenio Bennato e Mimmo Cavallo. All'assemblea e' intervenuto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha sottolineato l'importanza che il cambiamento dell'Italia parta da Sud. "I napoletani e i meridionali tutti - ha detto de Magistris - sanno che possono farcela da soli". A Unione Mediterranea aderiscono singole persone e oltre venti gruppi organizzati.
(24 novembre 2012 ore 19.48)
 
fonte Repubblica.it

lunedì 12 novembre 2012


Pino Aprile: “L’inno di Mameli nelle scuole? Il rispetto va meritato, non imposto”


Di Antonella Sferrazza
Fonte: LinkSicilia
“Il rispetto non va preteso, deve essere meritato”.  Con queste 

parole, chiare, semplici ed essenziali, lo scrittore Pino Aprile, parlando con LinkSicilia, commenta l’ultima trovata del Parlamento italiano che, ha introdotto l’obbligatorietà di studio, nelle scuole, dell’inno di Mameli.
“Il sondaggio realizzato dal quotidiano  Il Mattino,  su l’inno di Mamel nelle scuole – dice  l’autore di libri famosi come  Terroni, Giù al Sud e Mai più Terron (l’ultimo lavoro, in cui si evidenzia il ruolo di internet nella questione meridionale) – rivela che oltre il 64% degli italiani si è detto contrario. Inutile girarci intorno: è  un no ad una imposizione di dedizione ad uno Stato che continua ad umiliarci”. 
Un esempio fresco fresco di giornata? “Trenitalia ha completamente isolato il Sud Italia. Non c’è più un treno che, da Bari,  arrivi prima di mezzogiorno a Roma, rientro massimo alle 18. Potete immaginare coa significhi per un imprenditore, o, per chiunque abbia  rapporti con la capitale. avere a disposizione solo questi tempi ridotti?”,
“A cosa dovrei attaccare il mio amore patrio? – prosegue Aprile- al fatto che pago l’Alta velocità  al centro Nord, così come altri servizi, ad esempio”.
Ma come hanno fatto quei ‘geniacci’ del Parlamento italiano a trovare il tempo di occuparsi dell’inno di Mameli, invece di occuparsi delle emergenze reali che attanagliano il Paese?
“Siamo in mano a gente superficiale- dice, con un eufemismo, Pino Aprile- continuano ad agire ignorando i reali sentimenti del Paese. 
“Con lo spettacolo politico che hanno dinnanzi gli italiani, l’imposizione dell’inno nazionale fa incazzare ancora di più”.
Insomma, con uno Stato centrale che che offre solo vessazioni e una Europa sempre più distante da quell’Europa delle regioni sognata dai Padri nobili dell’Ue, non è forse comprensibile che sul  Vecchio Continente, spiri forte il vento dell’indipendentismo? Dalla Catalogna alla Scozia, passando per la Sicilia.
“Ogni soluzione puà essere analizzata con serenità. Temo che ogni forma di federalismo possa essere un nuovo assetto di scippo di risorse al Sud. Il risultato cui dovremmo mirare è il non essere discrimiati a casa. Il politologo Robert Pumann sostiene che le regioni italiane godono di poteri che nemmeno i singoli stati degli Usa. Basta applicare quello che prevede la Costituzione, a cominciare dal vostro Statuto siciliano”. 
Fonte: LinkSicilia


“I meridionali? Sono biologicamente inferiori”, i danni di Lombroso
Francesca Chirico

Altro che ragioni storiche, economiche e sociali, altro che terre da distribuire ai contadini. Lombroso e i suoi cercarono di dimostrare che i meridionali sono “biologicamente inferiori” come scrisse Gramsci. Ora un comune calabrese rivuole indietro il teschio del “brigante” su cui studiava Lombroso.

Corpi di reato e disegni di “mattoidi”. Pipe e tabacchiere costruite da detenuti. Il pezzo più pregiato della sua collezione privata, raccolta tra campagne nel meridione, carceri e manicomi, Cesare Lombroso però lo teneva in bella vista sulla scrivania, come fermacarte. E poco importa che qualcuno la ritenesse un’abitudine un po’ macabra.

Al teschio del detenuto Giuseppe Villella da Motta Santa Lucia, in Calabria, il medico veronese doveva la scintilla della sua principale scoperta; tra esami e misurazioni, era stata proprio l’autopsia su quel cranio, e su nessun altro, a indurlo a concludere che delinquenti si nasce, e c’è poco da fare.

Tutta colpa di uno scherzo dell’anatomia: uno spazio pianeggiante dove i manuali indicavano una sporgenza. Battezzata “fossetta occipitale mediana”, l’anomalia fu eretta da Lombroso, in un saggio del 1876, a segno del destino dell’uomo delinquente. E Villella - “tristissimo uomo d’anni 69, contadino, ipocrita, astuto, taciturno, ostentatore di pratiche religiose, di cute oscura, tutto stortillato, che cammina a sghembo e aveva torcicollo non so bene se a destra o a sinistra” - a suo prototipo scientifico.

A centotrentasei anni di distanza da quella teoria e, soprattutto, a più di un secolo dalla sonora bocciatura della comunità scientifica mondiale che respinse, tra un misto di disprezzo e derisione, gli studi di Lombroso, la testa del calabrese oggi è in vetrina nel museo universitario “Lombroso” di Torino, riallestito nel 2009 con l’intera collezione privata dello studioso. Chi avesse voglia di dargli un’occhiata, però, dovrà affrettarsi.

Su istanza del Comune di Motta Santa Lucia, supportato dal comitato tecnico-scientifico “No Lombroso”, il 3 ottobre scorso il tribunale di Lamezia Terme ha infatti condannato l’università di Torino alla restituzione del cranio al paese calabrese d’origine, nonchè al pagamento delle spese di trasporto e tumulazione. Una querelle giudiziaria surreale? Non esattamente, a guardarci bene dentro.

“È noto quale ideologia sia stata diffusa in forma capillare dai propagandisti della borghesia nelle classi settentrionali: il Mezzogiorno è la palla di piombo che impedisce i più rapidi progressi allo sviluppo civile dell’Italia; i meridionali sono biologicamente degli esseri inferiori dei semibarbari o dei barbari completi, per destino naturale”. Antonio Gramsci, nel 1926, non parla esplicitamente di Lombroso. Non ne ha bisogno.

Era universalmente noto l’appassionato contributo che il veronese, e i suoi seguaci più fedeli (Niceforo, in primis), avevano dato, nella fase post unitaria, alla creazione e diffusione di un’idea del Sud come luogo irredimibile. La questione meridionale? Il malumore dei contadini calabresi, lucani, siciliani, campani? Il brigantaggio? Un problema di strutture anatomiche, di atavismo criminale.

Altro che ragioni storiche, economiche e sociali, altro che terre da distribuire ai contadini: al Sud sono concentrate troppe “fossette occipitali mediane”, ci vive una “razza maledetta” che si può affrontare solo con i tribunali militari e la legge “Pica”.

È in quegli anni, e grazie a Lombroso, che la “diversità” del Meridione entra e si fissa nell’immaginario della neonata nazione italiana nel segno dell’inferiorità antropologica e dell’incomprensione culturale. Errori di valutazione che porteranno, per esempio, a ritenere collegati fenomeni storicamente e geograficamente distinti come brigantaggio e ’ndrangheta, cancellando le ragioni “politiche” del primo e nobilitando pericolosamente l’immagine della seconda.

Non era di certo un picciotto, e forse non era neppure un brigante, Giuseppe Villella. Entrato nel carcere di Vigevano nel 1863, in cella sopravvisse pochi mesi: morì di tisi in ospedale, offrendo il suo corpo “stortillato” al bisturi e al compasso di Lombroso, titolare della cattedra di psichiatria all’Università di Pavia, che, riconoscente per l’illuminazione ricevuta, sottrasse il suo cranio e lo unì alla raccolta privata di mirabilia.

Da bambino, nei campi di Motta Santa Lucia, nel Lametino, Giuseppe aveva visto passare, trionfanti sui Borboni, i francesi di Bonaparte e, da adulto, arrivare i piemontesi. E tra i vecchi vincoli che si disfacevano e i nuovi, non meno duri, a cui abituarsi, da contadino analfabeta e un po’ straccione non riusciva mai a capire a che santo convenisse votarsi. Una sensazione piuttosto diffusa, di quei tempi e da quelle parti. Lo condannarono per sospetto brigantaggio.

Secondo la legge Pica per essere qualificato brigante, e trasferito automaticamente nelle carceri settentrionali, bastava essere parente di briganti, o essere trovato armato in un gruppo di tre persone. Di certo non c’è canzone o poesia che ne abbia cantato le gesta o resoconti storici che ne segnalino il nome.

Nell’archivio di Stato di Catanzaro si ricorda un Giuseppe Villella fu Pietro condannato nel 1844 per aver rubato a un ricco possidente 5 ricotte, due forme di cacio e due pani. Se si tratta del nostro, insomma, fu di quei briganti un po’ pezzenti e senza seguito, più impegnati a rubare galline che a combattere i piemontesi. Ma a dargli, post mortem, fama perenne ci pensò Lombroso.

“Il Comune di Motta Santa Lucia da anni si batte perché il teschio del concittadino Villella Giuseppe possa essere restituito al paese natale (…) per un riscatto morale della città perché il teschio del Villella non è il simbolo dell’inferiorità meridionale (…) e la sua esposizione viola il sentimento di pietà per i defunti”.Per il giudice Gustavo Danise del Tribunale di Lamezia Terme il comune d’origine del cittadino italiano Giuseppe Villella ha ragioni sacrosante.

Quelle non scritte riguardano la pietas infranta dalla sepoltura negata. Quelle scritte nelle leggi di polizia mortuaria parlano altrettanto forte e chiaro: quel cranio è stato illegittimamente conservato da Lombroso, e illegittimamente è ora esposto dall’Università di Torino. Tanto più che, rigettata da un secolo la teoria di Lombroso, mancano ragioni scientifiche che ne giustifichino possesso ed esposizione.

Dunque, va restituito al comune calabrese, come hanno chiesto il sindaco di Motta Santa Lucia Amedeo Colacino e il comitato “No Lombroso”, impegnato da anni in una campagna contro un museo ritenuto “osceno, inumano e razzista”, cui hanno aderito associazioni e Comuni da tutta Italia (molti quelli lombardi).

Nel frattempo a Motta Santa Lucia ci si prepara a seppellire le vecchie ossa solcate dagli strumenti di Lombroso. E con esse, qualcuno si augura anche l’origine di un pregiudizio ostinato. In un gesto simbolico di riconciliazione tra due mondi che proprio sulla fossetta del cranio di Villella cominciarono a non comprendersi.

Fonte Linkiesta.it




venerdì 9 novembre 2012

Pino Aprile scrive al Sindaco di Vicenza per la "vicenda Pontelandolfo". La risposta del Sindaco Variati.

Poche settimane fa avevamo postato sul nostro blog la notizia che la Giunta della città  di Vicenza si appresta ad intitolare una via della città labronica alla città di Pontelandolfo così come promesso dal Sindaco Achille Variati a suo tempo.
Il nostro Coordinamento provinciale di Vicenza, guidato da Filippo Romeo che ci aveva segnalato la vicenda approdata sui giornali locali, aveva emesso  un comunicato di complimenti alla giunta vicentina per l'iniziativa intrapresa, comunicato che era stato ripreso anche da alcuni quotidiani locali.
L'altro ieri sera, nel corso di una cena in un rinomato ristorante vicentino in cui eravamo ospiti insieme a rappresentanti di altri partiti politici, il Sindaco Variati ha voluti esprimere pubblicamente apprezzamento per l'opera che il Partito del Sud sta svolgendo nel vicentino da alcuni anni.


Il giornalista e scrittore Pino Aprile, che aveva parlato dell'intera vicenda nel suo ultimo libro "Giù al Sud" ,ha inviato una mail al Sindaco Variati complimentandosi per l'iniziativa di intitolare una via alla città martire di Pontelandolfo.

Postiamo lo scambio di mail fra Pino Aprile e il Sindaco di Vicenza Achille Variati, scambio epistolare che va nella giusta direzione di superamento delle incomprensioni e di riscoperta di verità storiche che da sempre si è cercato di nascondere.



Schietti, orgogliosi, allegri, mediterranei

Gentile Signor Sindaco,
ho letto della sua promessa mantenuta sulla strada intitolata a Pontelandolfo.
Avevo riferito, nel mio “Giù al Sud”, della sua visita nel paese martire e dell'impegno preso. Oggi, dopo un secolo e mezzo, gli italiani di Pontelandolfo e di Vicenza sono, per la prima volta, davvero uniti, dopo tanto sangue, tanta incomprensione, tanti risentimenti. Bastavano poche gocce di verità; e delle persone oneste. Come lei. Mi permetta di stringerle la mano.

Cordiali saluti Pino Aprile






 Egregio Signor Aprile,
 mi fa particolarmente piacere leggere la Sua mail perché La conosco di fama, in particolare per le Sue pubblicazioni dedicate all’Italia del Sud, e La ringrazio per i complimenti che mi rivolge. Nella storia del nostro Paese ci sono pagine gloriose, ma anche pagine tragiche che spesso sono state rimosse dalla memoria.
Fra le tragedie c’è il massacro di Pontelandolfo e dedicare a quel paese una targa e l’intitolazione di uno spazio della nostra città mi sembrava doveroso. È un gesto dall´alto valore simbolico che spero favorisca la riconciliazione, come avevo anticipato un anno fa a Pontelandolfo.
È un paese martire del Risorgimento che per molti anni ha subito un’enorme ingiustizia, spesso associato ai briganti; un anno fa ci sono state le scuse ufficiali e tra poco completeremo quel percorso di riconciliazione. Credo che i complimenti vadano rivolti a chi, come Lei, studia la storia del nostro Paese per portare all’attenzione del pubblico fatti, storie e personaggi degni di memoria ma che sono stati dimenticati.
O a chi si batte per riparare almeno a livello morale e storico un’ingiustizia, anche se risale alle origini dell’Unità d’Italia. Io, da parte mia, non ho fatto altro che rendere possibile un processo di riconciliazione avviato da altri. E riuscire a portarlo a compimento per me è una grande soddisfazione perché, sono d’accordo con Lei, credo che contribuisca in qualche modo a rendere l’Italia un po’ più unita. 

RingraziandoLa per la Sua mail,
La saluto con viva cordialità
Achille Variati

giovedì 8 novembre 2012

Nascono i circoli mediterranei...primo appuntamento il 9/11 a Roma 

Per discutere dei temi meridionalisti, in vista dell'assemblea costituente dell'aggregazione che si terrà a Napoli il 24 novembre, nascono i Circoli mediterranei, per confrontarsi guardandosi in faccia e non solo scambiandosi le opinioni in rete.
Nello spirito dell'appello "schietti, orgogliosi, allegri e mediterranei", i circoli discuteranno sulle tematiche meridionaliste, sia storiche che di politica attuale, e si spera si diffonderanno presto su tutto il territorio nazionale.
Promosso dal PdSUD di Roma, ma aperto a tutti i meridionalisti sia iscritti che non iscritti al PdSUD, il primo appuntamento del Circolo mediterraneo di Roma sarà il 9 novembre, all'Hotel Golden Tulip Bellambriana,  via Luca Passi 6, zona Roma Aurelio, ore 18.30
Si invitano tutti i meridionalisti e simpatizzanti  a Roma e dintorni all'incontro, per chi vorrà sarà possibile ordinare prodotti del Sud grazie agli amici dell'Associazione Nato Brigante e si concluderà con una cena napoletana verso le 21 grazie all'ospitalità dell'amico Pino Smiraglia.

martedì 6 novembre 2012


COMUNICATO STAMPA - NAPOLI 24 NOVEMBRE 2012: IL SUD SI METTE IN MOVIMENTO.

 






C O M U N I C A T O   S T A M P A


NAPOLI 24 NOVEMBRE 2012: IL SUD SI METTE INMOVIMENTO.

Assemblea fondativa dell’aggregazione politica meridionalista


Il Mezzogiorno deve uscire dal torpore e dalla marginalitàdegli ultimi anni. Per questo ventiquattro gruppi meridionalisti e centinaia tra imprenditori, intellettuali, giovani e donne non aderenti a alcun movimento si danno appuntamento a Napoli sabato 24 novembre. L’invito è allargato a tutti i cittadini interessati e a tutte le associazioni e gruppi meridionalisti che vogliano “mettersi in Movimento” con pari dignità, per dare seguito all’incontro con Pino Aprile svoltosi a Bari l’8 settembre e costituirsi in movimento d’azione non meramente politica, per ideare ed attuare in concreto progetti di progresso socio-economico e tutela del sud coi dovuti strumenti giuridici e finanziari (il recupero e valorizzazione del patrimonio meridionale, le infrastrutture, l’autoimprenditorialità…). 




Sabato 24 novembre sarà una data importante per il Sud. Coloro che si iscriveranno online (per le modalità e le regole di partecipazione: www.assembleafondativa.tk) all’assemblea e poi parteciperanno di persona o via web, sia come appartenenti ai gruppi che hanno già aderito alla riunione di Bari sia come indipendenti per gli altri, potranno proporre votare il nome che dovrà assumere il movimento, proporre integrazioni ed emendamenti alla Carta dei Valori e allo Statuto.

Ora viene chiesto a ciascuno di noi di mettersi in gioco in prima persona e rappresentare le Terre del Sud insieme a tutti coloro, cittadini, movimenti e associazioni che lo vorranno.

L’incontro si svolgerà a Napoli, alla Stazione Marittima, a partire dalle ore 13.00.

Informazioni sull'evento, sulle modalità di iscrizione e di proposta (nome movimento, emendamenti allo statuto, ecc) sono disponibili al sito: www.assembleafondativa.tk,  e sul gruppo facebook “ConPino Aprile sotto un’unica bandiera”.

il Calendario di avvicinamento all’Assemblea, prossime scadenze:

Mercoledì 14 novembre ore 13.00  termine iscrizione partecipanti web ; termine consegna documentazione partecipanti web; termine consegna emendamenti Carta dei principi; termine consegna emendamenti Statuto

Giovedì 22 novembre ore 13.00: termine iscrizioni assemblea persone fisiche e presentazioni deleghe

Sabato 24 novembre ore 13.00: inizio assemblea fondativa


Comitato Napoli 24 Novembre 2012"

lunedì 5 novembre 2012

Conversazione con Marco Esposito sul Meridionalismo

Forza Vesuvio, il tifo della consigliera leghista

Italia che finisce prima di Roma, il desiderio brianzolo


E’ paranoica, complottista, violenta, becera, fascista, omofoba, razzista, è donna, è consigliera della Lega per la provincia di Monza e Brianza, dichiara di parlare Inglese, Francese, Italiano e Dialetto brianzolo, e di essere laureata all’Università di Milano, ma non dice in cosa. E’ Donatella Galli e invoca l’eruzione dell’Etna del Vesuvio e del vulcano sommerso Marsili (quello che ogni tanto danno per sveglio e pronto a provocare uno tsunami). Lo dice in un comento su facebook ad una foto ritoccata del satellite che vede l’Italia finire poco sopra Roma, il resto è mare. La notizia la ha diffusa quel sant’uomo di Daniele Sensi che nel suo blog L’anticomunitarista dell’Espresso riporta le bestialità del popolo della Lega, osservandoli ed ascoltandoli con la pazienza di un entomologo, riportando quotidianamente le loro bestialità.

Indimenticabile la registrazione dell’assolo per corno, benché io preferisca di gran lunga le telefonate degli ascoltatori di Radio Padania che offrono quotidianamente la loro personale, surreale, ridicola, ignorante, versione della realtà. Cito a caso dal profilo facebook di Sensi «E se i vaccini li avessero ritirati per non vaccinare gli anziani e farli morire?». (Ascoltatrice Radio Padania) «Io i neri li chiamo negri, perché, scusate, sono razzista» Ascoltatrice di Radio Padania. «Molti politici sono immorali per questo sono importanti i cattolici in politica: xchè con loro educazione reagiscono al degrado», Radio Padania, «Partiamo dalla morale: che cos’è la morale? Io mi sono documentata: secondo gli studiosi la morale si impara in famiglia» Radio Padania. Questto il tenore degli interventi.

Il tifo per i vulcani non è proprio roba di primo pelo, ma fatto da una donna delle istituzioni in una piazza pubblica con utenza pressocchè infinita fa sempre specie. Ma La Galli è violenta, bassa ed infantile in ogni sua uscita. Le sue citazioni preferite sono la sagra della banalità da italiano medio (dito) «Chi fa da sè fa per tre !!! A ogni ufelè ùl sò mesteè !!! Dagli AMICI mi guardi IDDIO che dai NEMICI mi guardo io !!!», ovviamente i punti esclamativi e i maiuscoletti sono suoi. Nei suoi post si scaglia, manco a dirlo, contro gli extracomunitari: «Ma cominciare anche noi a tirare un pò di CALCI nel SEDERE a qualcuno, ... no eh ??? Sapete cosa mi dispiace ?? di non essere cintura nera di karatè così avrei saputo tirare dei calci più sonori !!!» le fa eco il suo amico Giampaolo Berton «dobbiamo tornare ad olio di ricino e calci nel c. spedirli a casa loro, con un bel timbro indelebile in fronte».

Pubblica link contro politica e politici di ogni tipo, come se lei, consigliera provinciale, non facesse parte della casta che osteggia. Una schizofrenia che sfiora il delirio quando si accanisce contro l’amministrazione della Lombardia che limita il traffico perchè si sono sforati troppe volte i limiti di co2 nell’aria: «A volte essere i "più bravi della classe" vuol dire anche essere i più RIMBAMBITI". !!! Ma come c.... si fa a fermare 500.000 mezzi di trasporto di gente che lavora nel mezzo di una crisi come questa ??? Qui si vede chiaramente quanto gli "amministratori e i politIci siano lontano dal mondo reale. La follia ha superato se stessa. Ma perchè non la smettono di cementificata la regione (vedi EXPO 2015 e Pedemontana) invece di bastonare chi i mezzi di trasporto (propri) è costretto a usarli per lavoro??? E’ l’ennesimo favore alle case automobilistiche?».
Di certo lei non sarà mai la prima della classe, a meno che non introducano la materia di insulto sciocco e volgare a mezzo web con maiuscoletto ed esclamativi olimpici: «BASTAAAAAAAAAAA !!! Basta SOLDI a PALERMO e a NAPOLI per i FORESTALI PARASSITI e la SANITA’ MANGIASOLDI !!! BASTAAAAAAAAAAAAA !!!!! I nostri soldi li abbiamo bisogno noi per i TRASPORTI PUBBLICI, I NOSTRI ANZIANI, la NOSTRE IMPRESE, le NOSTRE SCUOLE , i NOSTRI ASILI, le NOSTRE PENSIONI, I NOSTRI INSEGNANTI ... li abbiamo GUADAGNATI NOI con il NOSTRO LAVORO e non devono andare ad una MASSA di FANNULLONI, PARASSITI, LADRI , MAFIOSI al SUD !!! E’ ora di SCENDERE in PIAZZA a fare BOOOOOOOOOOOOOOO a questo GOVERNO INCAPACE e ai POLITICI LADRI che lo SOSTENGONO !!!» Ecco, una roba del genere ve la potreste aspettare ad una discussione tenuta ad un tavolo di bar durante una partita di tresette, non da una consigliera provinciale, quella che normalmente rappresenta i cittadini. No scusate, di certo il lessico sarebbe più serio ed appropriato in un bar.

Fonte: http://www.orticalab.it