“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

domenica 29 maggio 2011

IL PARTITO DEL SUD ADERISCE UFFICIALMENTE ALL'EVENTO ORGANIZZATO DA " Pd Vicenza Città, Prc Federazione Vicenza, Sinistra Ecologia Libertà Vicenza" A SOSTEGNO DEI REFERENDUM

Programma Serata 8 Giugno 2011 a sostegno dei referendum

• 18:00 Check sound per i gruppi
• 18:20 primo gruppo Ben Panthera
• 18:40 primo intervento studenti Cecilia Correale (rete)               (colletivo)
• 19:00 secondo gruppo The Brightones
• 19:20 secondo intervento “legittimo impedimento” Avv Arnaud Leonardo presidente giuristi democratici di Padova
• 19:30 terzo gruppo Good For One Day
• 19:50 terzo intervento “referendum acqua” Sig. Canova Filippo
• 20:00 quarto gruppo Time Killer
• 20:20 quarto intervento “referendum sul nucleare” Angelo Tonello
• 20:30 preparazione per Luca Bassanese, intrattiene Bepi De marzi
• 21:00 alle 23:00 suona Bassanese e intrattiene De Marzi


Dalle 18:00 alle 20:30 conduce Elena Romano e Monica De Bortoli
Direttore artistico di serata Corrà Nicolò

giovedì 26 maggio 2011

mercoledì 25 maggio 2011 Cronaca di un caldo pomeriggio di primavera a Fidenza







Nel video alcuni spezzoni delll'apertura dei lavori di Natale Cuccurese, Coord. nord Italia PdSUD, alcuni passi della relazione di Beppe De Santis, Segretario nazionale PdSUD , momenti dell'intervento di Fabrizio Bensai, candidato indipendente PdSUD alle ultime comunali di Bologna e alcuni spezzoni dell'intervento di Francesco Massimino, candidato indipendente PdSUD alle ultime provinciali di Mantova.

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Appunti sulla riunione degli iscritti e simpatizzanti del PdSud Nord Italia ,che si è tenuta a Fidenza (Parma ) il 21 maggio.
Un folto gruppo di persone si sono incontrate a Fidenza, alcune dopo aver percorso anche centinaia di chilometri, in un caldo sabato di primavera che indurrebbe più alle scampagnate, solo per parlarsi e guardare negli occhi degli altri convenuti la passione civile e la determinazione che li anima … Beh, non è cosa di tutti i giorni ! Sono arrivate da Vicenza,Verona, Bologna , Parma , Mantova , Piacenza, Reggio Emilia , Milano , Alessandria, Cuneo, Como.
Ed anche ascoltare il nostro … grande capo , il segretario Beppe De Santis che è arrivato in aereo a Milano da Palermo alle 13 ed è ripartito alle 19 ,anche questa non è cosa di tutti i giorni.
Non era una ricorrenza particolare questo 21 maggio ma una riunione quasi di routine , prefissata da tempo, con Beppe De Santis che in una concisa relazione politica ha ribadito le ragioni, la storia e i capisaldi dell’azione del PdSud , partito meridionalista identitario , popolare ,di massa ,dotato di un grande progetto ,animato da un forte ideale . Negli ultimi due anni la situazione nazionale e del sud in particolare è stata interessata da due circostanze che hanno dato una forte accelerazione all’esigenza di prendere atto e smuovere lo” stagno” del mezzogiorno .
Infatti mentre il Partito si impegnava in uno sforzo incredibile e appassionato per darsi una leadership capace di lavorare al progetto ambizioso di radicarsi in tutto il territorio nazionale, la diffusione delle tematiche meridionaliste è stata accelerata dallo straordinario e inaspettato successo di un libro ormai leggendario ,”Terroni “ di Pino Aprile ,che i media più asserviti al potere padano fingono di non conoscere o attaccano come libercolo privo di fondamenti storici obiettivi. Mentre un’altra circostanza ,stavolta sfavorevole, è stato il via della legge inerente al federalismo fiscale,sicuramente luttuosa per il Sud . In questi due anni così magmatici e sempre più problematici per il Sud il Partito ha perseguito l’obiettivo di darsi un ‘organizzazione diffusa ,capillare su tutto il territorio nazionale .
La presenza di un Partito ,vero ,non un’ accozzaglia di esaltati è messa alla prova in alcune precise circostanze come le elezioni . Natale Cuccurese , il responsabile del Partito per il Nord Italia ha analizzato i risultati elettorali dei nostri candidati al Nord . Appare evidente ,che apparentarsi con un ‘altra lista già presente e affermata che risponda alla condizione irrinunciabile di essere in opposizione alla Lega Nord e ai suoi alleati, risulta attualmente la strategia più produttiva . Se si considerano i risultati di Bologna , la percentuale dei voti della lista “Laici Socialisti Riformisti “ dello 0,59 % con presenza di un candidato indipendente PdSud si è rivelata fondamentale per eleggere Merola sindaco di Bologna direttamente al primo turno con il 50,47%. E sempre a proposito del sindaco Merola forse è utile ricordare le parole di Tremonti a Bologna in comizio con Bossi cosa ha detto di Merola e del suo nome tutto napoletano ..Non si sa mai se qualche meridionale si illudesse sulle vere motivazioni della lega ,sarà bene che rifletta e mediti su quelle parole … Anche a Mantova un nostro candidato indipendente nelle liste del Partito Socialista ha totalizzato un interessante 1,03 . Si aspetta il ballottaggio per tirare le somme .
Il PdSud è un vero partito : il lavoro serio e coerente che è stato condotto lo ha accreditato come un alleato affidabile e la sua presenza negli apparentamenti dimostra che ottiene fiducia .Queste sono le vere battaglie ,il reale contributo sul territorio ,non sicuramente le sterili polemiche su Internet di meridionalisti e rivoluzionari da passeggio ,generali senza esercito o avventurieri pronti a vendersi per pochi spiccioli .
Come la battaglia per i referendum per l’acqua e il nucleare che il PdSud Nord si avvia a condurre con gazebo e volantinaggio ,chiedendo agli elettori ,confusi e frastornati dal “si vota ,non si vota “di esprimere 4 SI’ contro l’inquinamento del territorio e le politiche degli interessi egoistici contro la comunità .
Vivaci e appassionanti gli interventi ; poi De Santis è stato salutato con calore mentre gli intervenuti hanno ripreso le loro macchine per i pochi o tanti kilometri …
Costanza Castellano

venerdì 13 maggio 2011

FUOCO DEL SUD

Incontro con il grande giornalista e scrittore Lino Patruno, che ha raccontato
con vigore e partecipazione del suo “Fuoco del Sud”: un piccolo libro dalle grandi risposte.
                                                          di Fabiana Liguori

 Questo “Fuoco del Sud”: cosa rappresenta? Da dove nasce? Come alimentarlo?
Il Fuoco del Sud è l’indignazione dei meridionali per una unità d’Italia fatta a loro danno: la distruzione della loro identità, della loro terra, della loro economia. Imposta col ferro e col sangue. E fatta passare dalla Storia di Stato come un effetto della loro minorità, una colpa attribuita al Sud e di cui il Sud deve avere in eterno vergogna. Il Fuoco nasce dalla conoscenza della Verità che si diffonde soprattutto grazie all’opera dei Movimenti meridionali. E si alimenta per una presa di coscienza grazie a quella Verità, cui segue l’indignazione per ciò che è avvenuto e per le Bugie che sul Sud hanno raccontato e continuano a raccontare. Si alimenta da sé, quanto più la conoscenza si diffonde.

Questa fiamma, quindi, per ardere e riscaldare come un tempo ha bisogno di forti braccia, di “nuovi briganti” molti dicono: di persone il cui senso di appartenenza a questa Patria vada al di là di qualsiasi interesse personale, di capitani onesti e coraggiosi, di opportunità e risorse da utilizzare e coltivare per il bene comune… Tutto questo: un’utopia per tanti altri. Come riavvicinare queste persone alla speranza?
Facendo come quelli che, non sapendo che la cosa era impossibile, la fecero. Prima o poi l’utopia non sarà più tale. Per questo occorrono i “fuochisti”, chi sa e diffonde, ricordando che se si incontrano un uomo con la verità e un uomo col fucile, l’uomo col fucile è un uomo morto. I “nuovi briganti” saranno semplici persone armate fino ai denti di buona volontà e di voglia di comunicare. Poi verrà il momento, se necessario, dei capitani onesti e coraggiosi che traducano il nuovo orgoglio, il nuovo senso di appartenenza in volontà di cambiare le cose e in azione. In politica. Si riavvicina la gente alla speranza ridandogliela, facendola partecipe di un comune sentire e di un ubriacante progetto: ridare al Sud la dignità rapinata, ridargli il posto che gli spetta in un Paese allora finalmente unito non soltanto dalla retorica. Sembra difficilissimo dopo 150 anni, ma in fondo è di una semplicità, davvero, disarmante.

Tanta rassegnazione. Paura. Eppure, in questo clima avverso, difficile, piccole realtà, piccoli gruppi e movimenti, come i Neoborbonici, continuano a credere, a sognare e lottare…
Appunto. E prima di dire di essere pochi, bisogna dire di essere. Questo “Fuoco” non si sarebbe acceso senza questi piccoli gruppi e movimenti. Come i Neoborbonici, da inventare se non ci fossero, magma sotterraneo che nella copertina del mio libro sembra crescere come una forza primordiale, con la capacità creativa del Primo Giorno. E poi, io che nel libro li ho traversati tutti, posso dire che ci sono cento mille diecimila neoborbonici, e tanti di quei gruppi e movimenti, senza classifiche né distinzioni, da costituire una Galassia. Ho cercato di tirare fuori il Grande Ventre del Sud. E posso dire che ribolle. Non ho visto manifestazione per i 150 anni al Sud, che pur è parso distinguersi per voglia di una unità mai goduta, che non fosse contemporaneamente “revisionista”, l’opposto della pappardella che untori di regime venivano a spiattellare. Insomma la prima domanda era se Garibaldi fosse davvero un eroe, il che mi sembra la dica davvero lunga.

In questo libro lei parla anche di temi attualissimi come ad esempio il federalismo fiscale sostenuto dalla Lega Nord: per tanti anni un insieme di menzogne e finti intenti voluto non solo per separare l’Italia, ma per “affossare” definitivamente il Sud vittima di una arretratezza secolare, costruita negli anni per opera di governi né solidali né equilibrati…
Attenzione, il federalismo fiscale è il secondo Risorgimento tradito ai danni del Mezzogiorno. Dopo aver creato, in 150 anni, un divario fra Nord e Sud che non ha pari in nessun altro moderno Paese occidentale, ora vogliono congelare tutto in questa situazione, dicendo: ora ciascuno si tenga il suo, ciascuno faccia per sé. Cioè i poteri forti si sono stancati di diventare sempre più forti ai danni del Sud, ora vogliono godersi il malloppo come fanno i malfattori dopo una rapina. Con la nuova menzogna di Stato secondo cui il Sud potrà risollevarsi soltanto governandosi meglio, dopo essere stato sgovernato scientemente da loro per un secolo e mezzo. La tragedia è che, ora come allora, ci sono gli ascari che si giocano il Sud, i collaborazionisti che si vendono la tunica per quattro soldi. E si vendono il Sud col cipiglio mezzo ignorante mezzo truffaldino di chi dice: il Sud deve fare un esame di coscienza, deve fare autocritica, come se non li facesse da 150 anni e non dovesse smettere mai. L’autocritica degli schiavi. Quando si parla di responsabilità delle classi dirigenti meridionali, si parla di questo.

Se un giovane meridionale le chiedesse: ho voglia di ricominciare a costruire sulla mia Terra, per la mia Terra, da dove comincio? Che cosa devo fare? Che cosa gli direbbe?
Bellissima domanda. Purtroppo. Il Sud che grida al cielo è proprio quello dei giovani che continuano a partire come rondini tristi verso le nebbie, verso il miraggio di un lavoro. Gli direi di fare come i vecchi contadini meridionali che piantano il loro albero pur sapendo che non lo vedranno mai cresciuto. Ma non si possono condannare i giovani alla speranza a vita, all’atto di fiducia nel futuro. Occorre futuro. Che non c’è per tutti, almeno finché il Sud continuerà a essere schiacciato come Sud. Potrei dir loro soltanto di studiare con ostinazione e tenacia, di essere più bravi di tutti, di esser pronti, di spegnere sempre la luce per ultimi. Di partire eventualmente con la voglia di tornare. Di capire bene a cosa potrà portare Internet, con molti lavori che si potranno fare da un posto qualsiasi per un altro posto qualsiasi, eliminando, cioè, le difficoltà del contesto, ciò che oggi penalizza il Sud. Ma mi rendo conto che direi ai giovani tutte cose non risolutive, perché temo che questa generazione dovrà pagare un prezzo alla fase di passaggio verso un Sud diverso. Direi ai giovani infine che ho visto tanti di loro animare il “Fuoco”, e questo ha dato senso a un viaggio che altrimenti non ne avrebbe avuto come ne ha avuto.
Fonte www.linopatruno.com   

domenica 1 maggio 2011

Vicenza, flash mob contro il nucleare

Zoom Foto

Il flash mob inpiazza Castello contro il nucleare 
 
Vicenza. «No al nucleare, sì ai referendum»: è lo striscione esibito oggi a Vicenza da alcune decine di no global che hanno inscenato un flash mob in piazza Castello. Avvolti da fumogeni e con maschera antigas sul volto, vestiti in tuta bianca, i giovani si sono lasciati cadere a terra in ripetute performance. «Dopo il tentativo del governo di impedire il referendum - ha spiegato Marco Palma, portavoce del presidio permanente No dal Molin di Vicenza - e verso lo sciopero generale del 6 maggio, si moltiplicano in tutta Italia le iniziative anche contro il nucleare».
Fonte Il Giornale di Vicenza