domenica 23 novembre 2014
Stage irregolari in hotel per 400 ragazzi del sud
La campagna di adesione al PdelSUD riprende con il PreTesseramento 2015
- inviare il modulo di adesione compilato e scannerizzato via mail a partitodelsud.roma@gmail.com(obbligatorio solo per NUOVE ADESIONI);
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domenica 9 novembre 2014
"La terra dei fuochi" del Veneto
Le altre “Terre dei Fuochi”: sotto la Valdastico che c’è?
Ma su al Nord ci sono altri rifiuti sepolti un pò come accaduto in Campania? Qualche giorno fa davo conto del fenomeno in Lombardia, con rifiuti provenienti da Australia ed Est europeo. Ma anche il Veneto non ne è esente. Secondo quanto riferisce il Fatto Quotidiano:E’ stata fissata per il 3 novembre la prima udienza del processo per i veleni nascosti sotto l’asfalto della Valdastico sud, che vede tra gli imputati il presidente della Provincia di Vicenza, il leghista Attilio Schneck, e Luigi Persegato. Che l’autostrada A31 che da Vicenza porta a Badia Polesinesia stipata di rifiuti tossici l’hanno accertato, la scorsa settimana, i periti incaricati daltribunale di Venezia. Periti che dovranno deporre in udienza davanti al gip Andrea Odoardo Comez. Sarebbero diverse le aree interessate dallo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi.
Hanno trovato così conferma le denunce, del gennaio del 2012, di Medicina democratica, dell’Associazione esposti amianto e del comitato locale di cittadini che nel loro esposto, che ha provocato l’apertura dell’inchiesta da parte della locale direzione distrettuale antimafia, avevano denunciato che «i camion delle imprese che lavorano al cantiere avrebbero riversato scarti di fonderia contenenti metalli pesanti e sostanze chimiche (nitrati, fluoruri, solfati, cloruri, bario, amianto, piombo, nichel) in notevole concentrazione». La denuncia delle associazioni è partita dopo la morte di un cane che si era abbeverato a una pozza vicina al cantiere autostradale. Il comitato di cittadini aveva inoltre denunciato «un convoglio di 80 camion sospetti che di sera tra luglio e settembre del 2009, si dirigevano da Arzignano ai cantieri dell’autostrada ValdasticoSud».
La magistratura stabilirà a chi appartengono le responsabilità, ma appare evidente che il sistema dello smaltimento illegale dei rifiuti ha rapidamente trovato destinazioni diverse da quelle dell’Africa o della Campania a mano a mano che s’accendevano i riflettori sulla questione Terra dei Fuochi.
Anche in questo caso, cosa diranno le aziende tipo quella delle conserve di pomodori che si vantavano di non usare prodotti campani?
Questo video è del 2012 e racconta la vicenda:
Fonte http://ilazzaro.altervista.org
domenica 2 novembre 2014
Bonifiche bluff, 26 indagati. I soldi per risanare l’Ilva dirottati in Veneto e Friuli Inquisiti imprenditori e dirigenti per una finta emergenza ambientale .
TARANTO - Arriva sino all’Ilva di Taranto l’onda lunga dell’inchiesta sulle bonifiche bluff nella laguna di Grado e Marano.
Al centro dell’indagine della Procura di Roma, che ha inviato un’informazione di garanzia a 26 persone, i soldi pubblici transitati in Friuli e Veneto, per una finta emergenza ambientale, e drenati, secondo l’accusa, da altri capitoli di spesa. Vedi alla voce Taranto.
Da noi le bonifiche sarebbero stati ‘rallentate’ - eufemismo - per permettere la dispersione dei soldi dove non ce ne era bisogno, a vantaggio di quella che per i giudici aveva i contorni di un’associazione per delinquere. Il periodo inquadrato dai magistrati va dal 2002 al 2012, gli accertamenti sono stati eseguiti dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza della Capitale, titolare del fascicolo è il pm Alberto Galanti.
Tra gli indagati i tre ex commissari delegati Paolo Ciani, Gianfranco Moretton e Gianni Menchini, e Gianfranco Mascazzini, per anni direttore generale al ministero dell’ambiente. Nei guai anche Giovanni Mazzacurati, l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova e della Tethis srl di Venezia travolto dalla bufera giudiziaria sul Mose. Chiamati in causa anche i legali rappresentanti di alcune società: Raffaele Greco, della cooperativa Nautilus, di Vibo Valentia, Alberto Altieri e Guido Zanovello, dello studio Altieri spa di Thiene, Vincenzo Assenza e Fausto Melli, della Sogesid srl di Roma, società in house del ministero dell’Ambiente. E, ancora, Marta Plazzotta, dirigente dell’Arpa di Udine, Massimo Gabellini, alla guida della II Direzione dell’Icram (ora Ispra) e Silvestro Greco, direttore scientifico del medesimo istituto, e Antonella Ausili ed Elena Romano, dell’istituto Ispra (già Icram) di Roma, cioè degli organi deputati a certificare lo stato di salute della laguna di Grado e Marano.
Fonte: tarantobuonasera.it