“Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l’Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d’infamare col marchio di briganti –ANTONIO GRAMSCI -”

martedì 21 febbraio 2012

l silenzio imbarazzato della "regina" straniera Sonia Maino Gandhi

Nata 65 anni fa in Provincia di Vicenza....
 
NEW DELHI Nessuno l'ha chiamata in causa nella storia della nave italiana "Enrica Lexie" e dei due marò fermati, evocando in questi giorni il suo nome ed il suo ruolo di potente presidentessa del Partito del Congresso. E lei stessa si è guardata bene in questi giorni dall'aprire bocca sul contenzioso diplomatico che ne è seguito.
Ma è certo che ogni volta che si produce un contrasto politico nazionale o una crisi che vede implicata l'Italia, «lo spettro» dell'origine straniera di Sonia Maino Gandhi (nata 65 anni fa in provincia di Vicenza) torna ad aleggiare.
Solo online qualche avventuroso blogger di tendenze nazionalistiche ha evocato questa volta il suo nome, ricordando uno dei più famosi casi di corruzione che hanno colpito l'India nei decenni scorsi e che ha coinvolto un mediatore italiano, Ottavio Quattrocchi, conosciuto per la sua vicinanza alla famiglia Gandhi.
Si trattò di una tangente di milioni di dollari riscossa nel 1987 da Quattrocchi per la fornitura di cannoni della svedese Bofors all'esercito indiano; e da quel momento la giovane sposa del premier Rajiv Gandhi, Sonia Maino, comprese quanto fosse "pesante" per lei in India la sua origine italiana, nonostante il 27 aprile 1983 avesse restituito il passaporto, adottando la nazionalità indiana.
Nel 2004 l'argomento fu rilanciato con forza dall'Alleanza democratica nazionale (Nda, centro-destra) ma senza fortuna, perchè il Congresso vinse le elezioni, anche se Sonia decise di rinunciare alla sua naturale candidatura a premier, preferendo lasciare spazio a Manmohan Singh.
A riprova della sua popolarità, due anni dopo fu confermata in Parlamento con un margine di 400.000 voti e condusse il partito del Congresso ad una vittoria senza discussioni nelle legislative del 2009.
Ma certo, sostiene qualche analista a New Delhi, è evidente che uno scontro diplomatico e politico di grandi proporzioni come quello in corso per l'uccisione dei due pescatori, presumibilmente da parte di due fucilieri della Marina italiana, riduce decisamente i margini di conciliazione che il governo del Congresso può mostrare.
Per cui, l'esistenza di questo "fattore Italia" aggiunto, rappresentato dalla presenza di Sonia ai vertici del potere, obbliga i ministri indiani a posizioni più rigorose per non fornire all'opposizione argomenti troppo facili in caso di "concessioni" alle argomentazioni italiane.
Un nodo ulteriore in una vicenda già molto difficile da sbrogliare.(g.i.)
Fonte: Gazzetta del Sud - online

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