I Riceviamo da Giorgio Langella un comunicato del "Comitato per le bonifiche dei terreni, dei mari e dei fiumi della Calabria", il cui Presidente è Giovanni Moccia, e lo pubblichiamo
Da"Scirocco, la controniformazione che fa informazione"
Il conte Marzotto dopo aver incassato il ritiro di tutte le parti civili elargendo un'elemosina natalizia ai familiari delle vittime, ma nel contempo, pagando, ha ammesso le sue colpe e quelle della sua azienda, ora vorrebbe il silenzio assoluto sui rifiuti tossici seppelliti all'interno della fabbrica.
Vorrebbe il silenzio degli operai, dei familiari delle vittime e anche degli avvocati. Non vorrebbe che si parlasse dei rifiuti tossici che sono nella Marlane , sotterrati da decenni e che continuano ad inquinare falde acquifere, mare ed aria in tutta Praia a e Tortora.
Nell'ultima udienza l'avvocato Mangia , difensore della Marzotto spa, ha chiesto l'acquisizione di un'intervista che l'avv. Conte , delle parti civili e del comune di Tortora ha rilasciato alla trasmissione di Rai Tre Report. Il presidente Introcaso ha rigettato la richiesta. Ma non si è ben capito cosa volesse, dimostrare con la sua richiesta l'avv.Mangia .
La difesa di Marzotto, forse, vorrebbe dimostrare l'indimostrabile e vorrebbe che tutti stessimo zitti a cominciare dall'avv.Conte e dagli operai e familiari che hanno visto decimate le proprie famiglie. L'avv. Mangia e con lui il Conte Marzotto dimenticano le testimonianze di operai che si sono autodenunciati nel rilevare il ruolo da essi stessi svolto negli anni della gestione sia dell'Eni che della Marzotto. Basterebbe rileggersi la testimonianza di Cicero, operaio incaricato della pulizia dei fanghi del depuratore della fabbrica. Nella testimonianza resa davanti al presidente Introcaso, Cicero ha dichiarato che spesso i fanghi venivano sepolti nei terreni della fabbrica oltre che scaricati a mare. E anche l'operaio De Francesco ha dichiarato le stesse identiche cose. Ma su tutto c'è la terribile dichiarazione fatta da Francesco De Palma, attraverso una video intervista e consegnata dagli ambientalisti al Pm Lauri. Perchè non viene trasmessa quell'intervista all'interno del tribunale per fugare ogni dubbio su cosa ci sia in quei terreni?
Noi non ci fermiamo e non ci arrendiamo e continueremo la nostra lotta per giungere finalmente alla verità ed ottenere giustizia per tutti anche per quelli che non hanno avuto il coraggio di costituirsi parte civile.
Anzi lavoriamo per costituire un nuovo gruppo di familiari che si costituisca parte civile in sede del processo civile.
Per tutto questo venerdì 3 gennaio alle ore 8,30 saremo di fronte il tribunale di Paola per un sit in di appoggio al processo per velocizzarne le udienze con una calendarizzazione nuova.
Fonte VicenzaPiù
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