Il Partito del Sud accanto a CGIL CISL e UIL per chiedere la modifica della legge di stabilità che scarica il peso della crisi sul Sud del Paese, sulle fasce deboli e sul pubblico impiego, arrivando ad aggredire anche i diritti costituzionali dei lavoratori.
La Legge di Stabilità presentata dal Governo non dà una svolta alla politica economica del nostro Paese. Per uscire dalla recessione e tornare a crescere serve infatti una significativa riduzione delle tasse per i lavoratori, i pensionati e le imprese che investono. È necessaria anche una nuova politica europea che liberi risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell’occupazione, dell’innovazione e delle politiche sociali. Chiediamo inoltre a Governo e Parlamento di rifinanziare subito gli ammortizzatori in deroga (Cig e mobilità) e di dare certezze a tutti i lavoratori esodati.
Per questi motivi chiediamo una decisa modifica della Legge di Stabilità soprattutto sui seguenti capitoli:
Meno tasse ai lavoratori e pensionati
Aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati; per sostenere il reddito di chi con- tribuisce a gran parte del gettito fiscale per favorire un aumento dei consumi.
Detassazione strutturale del salario di produttività che va estesa anche ai lavoratori del settore pub- blico in modo da porre fine ad una ingiusta ed iniqua esclusione.
La nuova tassazione immobiliare (TRISE) va resa più equa.
Rivalutare le pensioni
Ripristino della indicizzazione delle pensioni esistenti prima dell’entrata in vigore del DL n. 201/2011. Pubblica Amministrazione ed efficienza della spesa pubblica
Stabilizzazione dei precari delle PP.AA. e riconoscimento, attraverso il contratto nazionale, delle pro- fessionalità dei dipendenti pubblici.
Rinnovo dei contratti nazionali e spazio alla contrattazione di secondo livello per distribuire gli incrementi di qualità e produttività.
No alla eliminazione dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e il 2014.
Come reperire le risorse
Potenziamento della lotta all’evasione fiscale con un diverso sistema di sanzioni, facendo dell’evasione un reato penale, rafforzando il ruolo degli enti locali.
Obbligo dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e riduzione del numero di centrali appal- tanti (sono 30.000) estendendo l’esperienza già realizzata con l’istituzione della Consip
Riduzione drastica del numero delle società pubbliche, degli enti inutili, dei componenti dei consigli di amministrazione.
Gestione dei servizi locali va fatta su dimensioni più vaste per realizzare maggiori economie di scala.
Riduzione del numero dei componenti gli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo, degli incarichi di nomina politica, blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica.
Valorizzazione del patrimonio dello Stato.
Armonizzazione della tassazione delle rendite finanziarie alla media europea rispetto all’attuale aliquota del 20%.
Destinazione diretta delle risorse derivate dalla lotta all’evasione e all’elusione fiscale alla riduzione delle tasse per i lavoratori e pensionati.
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